Palestina

Beduini palestinesi cacciati da Israele

Il regime di Israele ha costretto sei famiglie di beduini palestinesi di al-Qaboun a est di Ramallah, nella Cisgiordania occupata, a lasciare le loro case.

Il supervisore generale dell’Organizzazione al-Baydar per la difesa dei diritti dei beduini, Hassan Malihat, ha affermato che le sei famiglie non hanno avuto altra scelta che lasciare le loro case a causa di un forte aumento degli attacchi e della violenza quasi quotidiani da parte sia dei coloni che delle truppe. Ha aggiunto che un totale di 36 persone della famiglia Kaabneh hanno dovuto lasciare la comunità che è stata sfollata dalla loro terra durante la Nakba del 1948.

Malihat ha affermato che lo sfollamento dei beduini palestinesi è di cattivo auspicio per altre comunità beduine in tutta la Cisgiordania occupata. Sono esposti a un rischio maggiore di sfollamento e pulizia etnica a causa degli attacchi dei coloni.

Beduini palestinesi cacciati con la violenza

Lo scorso maggio, 37 famiglie palestinesi che vivevano nella comunità beduina di Ein Samiya, anch’essa a est di Ramallah, sono state costrette a lasciare le loro case a causa della violenza quotidiana dei coloni.

Il regime sionista ha dato il via libera ai coloni affinché continuino i loro atti di violenza contro i palestinesi in tutta la Cisgiordania occupata. “Ciò che abbiamo visto nelle ultime settimane sono dozzine di operazioni terroristiche da parte di coloni contro villaggi palestinesi, senza che siano stati effettuati arresti”, ha dichiarato il colonnello della riserva Kobi Merom.

Il colonnello ha aggiunto che questi attacchi hanno il “via libera” e sono sostenuti da ministri falchi, tra cui il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich. “Questi ministri consentono la creazione di avamposti illegali. In mezzo allo stato di collasso verso il quale stiamo precipitando… non sono sorpreso dall’incidente armato che ha avuto luogo a nel villaggio di Burqa”, ha osservato Merom. Il colonnello ha fatto riferimento all’uccisione di un palestinese di 19 anni, Qosai Jammal Mi’tan, ucciso il 4 agosto a colpi d’arma da fuoco da coloni a est di Ramallah.

Le Nazioni Unite hanno avvertito di un drammatico aumento degli attacchi dei coloni israeliani contro i palestinesi, affermando che quest’anno sono stati registrati quasi 600 casi di atti di vandalismo.

di Redazione

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