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True Promise e dottrina iraniana

True Promise – Dopo 14 giorni e 6 ore dall’attacco israeliano alla sovranità iraniana e dall’assassinio del comandante della Quds Force in Libano e Siria, il generale Mohammad Reza Zahedi e i suoi fratelli, la Repubblica Islamica dell’Iran ha risposto con un’operazione missilistica integrata contro obiettivi militari strategici sionisti nel cuore della Palestina occupata.

L’operazione di risposta iraniana è stata il culmine dei punti che l’Asse della Resistenza aveva accumulato sei mesi fa per mano della sua avanguardia, la “Resistenza Palestinese”, e per mano dei quattro fronti di sostegno (Libano–Siria–Iraq–Yemen). L’attacco iraniano, che ha tagliato 1.100 chilometri dal territorio iraniano per distruggere le basi israeliane e alcuni dei suoi depositi strategici, ha dato valore aggiunto alle conquiste dell’Asse della Resistenza. L’attacco strategico portato avanti dall’Iran, ha raddoppiato i risultati dell’Asse della Resistenza. Israele e il suo alleato Washington, sembrano incapaci di ripristinare la deterrenza o di imporre risolutezza alle forze dell’Asse della Resistenza.

Valutazione prestazioni sistema di difesa aerea integrato gestito da SANTCOM

In questo attacco, la forza aerospaziale iraniana ha utilizzato la tattica degli sciami, utilizzando diversi percorsi per occupare la difesa israeliana, attivata anche dagli aeroporti degli Emirati, dell’Arabia Saudita, del Kuwait e dell’Egitto, oltre agli aerei intercettori lanciati dalla portaerei Dwight Eisenhower. Dispersione dei sistemi di difesa aerea utilizzati:

– Sistema missilistico intercettore Patriot.

– Il sistema (Shield) è supportato dai missili terrestri e aerei AIM 120 contro droni e missili mobili. Questi missili sono stati utilizzati nel 60% delle operazioni di intercettazione.  

– Due sistemi di difesa aerea THAAD 3 contro missili balistici ad alta traiettoria, uno dei quali è stato lanciato da una struttura americana vicino al Golfo di Aqaba e il secondo è stato lanciato dalla base aerea di Al Dhafra negli Emirati.

– Il sistema Iron Dome, il sistema di difesa aerea più debole in questo scontro missilistico.

– Il sistema HETS 1, 2 e 3 è un sistema di difesa aerea contro missili balistici e bersagli ad alto raggio. È simile al sistema THAAD, ma non è stato adeguatamente testato, poiché la seconda e la terza generazione di questo sistema non sono stati ancora testati sul campo e sono ancora in fase di sviluppo.

Il sistema David’s Sling è un sistema contro i missili da crociera e veicoli aerei a medio raggio. Fa parte del sistema di difesa antimissile israeliano. Questo sistema si distingue per l’uso di due mezzi: un sistema radar attivo e un sistema di imaging da un cercatore a infrarossi. Questo sistema ha subito per la prima volta un esperimento fallito in questa operazione. Il missile si è rivelato avere due principali punti deboli: la sua notevole lentezza e le radiazioni che emette durante la ricerca del suo bersaglio.

True Promise e lo studio di ogni dettaglio

Gli esperti delle forze aerospaziali delle Guardie della Rivoluzione hanno studiato ogni dettaglio della missione, soprattutto la conoscenza del nemico. I comitati di ricerca hanno intrapreso lo studio del “sistema di difesa aerea integrato implementato dal comando SANTCOM nella regione. L’Unità Operazioni e Lezioni Apprese ha intrapreso lo sviluppo di misure adottate per penetrare le lacune del sistema di difesa aerea integrato e integrarle nel piano operativo completo. I percorsi specifici degli obiettivi sono stati studiati e simulati attraverso molteplici scenari. Tutti i dettagli sono stati esaminati e le reazioni valutate in base alle capacità del nemico.

Dottrina iraniana e missile “Kheibar Shekan”

L’operazione True Promise è arrivata per dissuadere l’occupazione dall’attaccare nuovamente obiettivi iraniani nella regione. La Forza Geospaziale ha intrapreso la maggior parte del complesso sforzo in questa operazione. L’operazione iraniana è stata lanciata sulla base della dottrina di combattimento formulata dalla Repubblica Islamica dell’Iran diversi decenni fa e dagli elementi difensivi previsti in questa dottrina di combattimento, dalle lezioni apprese e dal continuo sviluppo di capacità difensive letali.

Vale la pena notare che il successo dell’operazione è legato alle caratteristiche del missile “Kheibar Shekan”, che combina le idee di un missile balistico e di un missile mobile. Il missile si distingue per la sua capacità di manovrare durante la fase di atterraggio penetrare e aggirare la maggior parte degli scudi missilistici e dei sistemi antimissile, ed eluderli per colpire i suoi obiettivi specifici con precisione e con grande capacità distruttiva. Inoltre è dotato di ali piuttosto grandi che aumentano la sua capacità di manovra e di precisione, aumentano la sua velocità, e ridurre il consumo di carburante nella fase finale. 

di Redazione

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