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Ue finanzia università israeliane

Un gruppo di 160 accademici in rappresentanza di 21 Paesi ha esortato l’Unione europea a usare la sua influenza e vietare alle università israeliane di ricevere fondi da un programma dell’Ue del valore di oltre 100 miliardi di dollari.

In una lettera inviata alla Commissione, il gruppo ha elogiato l’attuale posizione di principio dell’Ue nelle sue linee guida di finanziamento per Orizzonte 2020, vietando l’assegnazione di fondi a entità israeliane situate nei territori palestinesi occupati.

Gli accademici hanno invitato l’organismo ad andare oltre ed escludere tutte le istituzioni accademiche israeliane, accusate di “complicità con il regime israeliano di occupazione militare, colonialismo e apartheid”.

“La complicità delle istituzioni accademiche israeliane nella violenza strutturale perpetrata da Israele contro i palestinesi nella Palestina storica è stata ampiamente e sistematicamente documentata”, si legge nella lettera.

Una vergogna targata Ue

Il programma di finanziamento, noto come Orizzonte Europa, è il più grande programma di ricerca e innovazione dell’Ue. Ha un budget di circa 112 miliardi di dollari. “Dato il consenso emergente tra alcune delle più importanti organizzazioni per i diritti umani, il nocciolo del problema va oltre il territorio palestinese occupato”, afferma la lettera.

“Sarebbe importante estendere il divieto dei fondi di ricerca europei per includere le istituzioni israeliane complici delle violazioni dei diritti umani da parte di Israele, indipendentemente da dove si trovino”.

I firmatari della lettera sono tutti destinatari attuali o precedenti di finanziamenti per la ricerca dell’Ue e includono docenti di istituzioni tra cui l’Ucl, l’Università di Edimburgo, il Massachusetts Institute of Technology, l’Università di Oxford, l’Università di Nanterre di Parigi e l’Università di Westminster.

Il gruppo di accademici si unisce a una serie di altre istituzioni che chiedono il boicottaggio accademico di Israele. A maggio, 400 affiliati della New York University (Nyu) hanno firmato una lettera chiedendo la non cooperazione con il campus della Nyu di Tel Aviv.

La lettera arriva dopo la recente decisione della società di gelati Ben & Jerry’s di smettere di lavorare nei territori palestinesi occupati, una mossa che è stata applaudita dagli attivisti per i diritti palestinesi e demonizzata dai politici israeliani.

Negli ultimi mesi si sono intensificati gli appelli al boicottaggio di Israele per la sua occupazione dei territori palestinesi e per le sue brutalità contro i palestinesi.

di Yahya Sorbello

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