Cultura

“This Road Is Beautiful” cortometraggio iraniano in gara in Italia

di Cristina Amoroso

La cinematografia iraniana sempre più presente nei festival cinematografici internazionali.

E’ la volta di “This Road Is Beautiful”del regista Ali Nazari, l’unico film a rappresentare l’Iran al 64° Film Video International Short Film Festival che si svolgerà a Montecatini Terme nei giorni 19-27 ottobre 2013.

A partire da quest’anno il Concorso Internazionale di FilmVideo ha previsto tre sezioni competitive: la Sezione “Concorso Internazionale” rivolta, come sempre, ai filmmakers di tutto il mondo, a cui ha partecipato “This Road Is Beautiful”; la  Sezione “Scuole di Cinema” rivolta alle scuole di cinema; la sezione “Guardando ad Est” rivolta  prevalentemente ai Paesi dell’Est europeo.

Sono state prese in esame opere di diverse categorie: animazione, documentario, documentario turistico, fiction, sperimentale e videoclip.
Il cortometraggio di Ali Nazari è in gara nella sezione Fiction con cortometraggi provenienti dagli Stati Uniti, Armenia, Italia, Spagna, Germania, Belgio, Russia e molti altri Paesi.

“This Road Is Beautiful” narra di una ragazza che si sta recando ad una festa fuori città. Chiede l’indirizzo all’amica per telefono, ma a un certo punto la sua auto ha un problema e si ritrova per strada di notte, da sola.

“This Road Is Beautiful” di Ali Nazari, che ha già partecipato a luglio all’International Film Festival “One country One film” di Apchat nel cuore della Francia, in gara con 44 Paesi di tutto il mondo, sarà di nuovo in gara alla 10° Edizione del SEDICICORTO International film Festival che avrà luogo a Forlì dal 5 al 12 ottobre. Dovrà gareggiare con 133 film in competizione selezionati tra i 4.183 in rappresentanza di 116 Paesi.

A differenza delle cinematografie nazionali (americana e indiana soprattutto, ma anche europee) che vengono consacrate dal successo di pubblico, dagli incassi stratosferici, dall’influenza che operano sugli usi e costumi della società, la cinematografia iraniana deve il suo successo  ai premi internazionali, ai festival, alla critica. Così è stato per Abbâs Kiârostami, con il Festival di Locarno e il Festival di Cannes, così è stato per Mohsen Makhmalbâf.

Se dal biennio 2000-2001 un’ intera generazione di giovani cineasti ottiene numerosi riconoscimenti, dimostrando che dietro ai maestri Kiârostami e Makhmalbâf, esiste un vero e proprio movimento cinematografico, ci auguriamo che la critica – ora che venti nuovi soffiano in Iran – non si dilunghi nei luoghi comuni di un cinema “intimista, delicato, sussurrato, lento, poetico” perché costretto da necessità contingenti, ma colga lo spirito innovativo della cinematografia iraniana che si cala in uno scambio tra reale e immaginario, nel gioco di simboli e metafore, proprio di antiche culture e  della persiana in particolare fin dal Medioevo, quando il poeta  Hafez cantava:

Ero perso con lo sguardo verso il mare

Ero perso con lo sguardo nell’orizzonte,

tutto e tutto appariva come uguale;

poi ho scoperto una rosa in un angolo di mondo,

ho scoperto i suoi colori e la sua disperazione

di essere imprigionata fra le spine

non l’ho colta ma l’ho protetta con le mie mani,

non l’ho colta ma con lei ho condiviso il profumo e le spine tutte quante.

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