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Storico accordo di libero scambio tra Russia, Bielorussia e Kazakistan

di Cristina Amoroso

I leader della Russia, Bielorussia e Kazakistan si sono riuniti giovedì 29 maggio per firmare il trattato che istituisce l’Unione Economica Eurasiatica (Eeu), un mercato comune di 170 milioni di persone e un prodotto interno lordo del valore di 2.700 miliardi dollari, come riferisce The Astana Times. 

Il trattato è stato firmato dal presidente russo Vladimir Putin, dal suo omologo kazako Nursultan Nazarbayev e dal suo omologo bielorusso Alexander Lukashenko nella capitale kazaka Astana. L’obiettivo dell’accordo è quello di potenziare i legami economici e commerciali tra gli ex-Stati sovietici vicini.

Una cerimonia grandiosa presso il Palazzo dell’Indipendenza di Astana ha visto quasi mille ospiti riuniti, tra cui i presidenti di Armenia e Kirghizistan, che hanno intenzione di entrare nel nuovo gruppo. La firma del trattato, che dovrà essere ratificato dai tre Parlamenti prima di entrare in vigore il 1° gennaio 2015, annuncia “una nuova fase di sviluppo dell’integrazione nello spazio eurasiatico”, ha detto il presidente Nazarbayev al pubblico che comprendeva anche funzionari dei tre Paesi e membri del Parlamento del Kazakistan.

Per quanto riguarda il trattato, Putin ha dichiarato che: “Questo è il risultato del nostro lavoro comune, una stretta cooperazione tra i governi di Russia, Bielorussia e Kazakistan”, aggiungendo anche che il nuovo trattato permetterà alle tre nazioni di sfruttare il loro potenziale economico e rafforzare le loro posizioni nei mercati globali. Il presidente russo ha anche affermato che a parte il libero commercio, l’unione regolerà le politiche industriali e agricole dei suoi membri e coordinerà i loro sistemi finanziari.

“Si apre una nuova pagina nella storia dell’integrazione economica eurasiatica”, ha detto il vice ministro degli esteri russo Vasily Nebenzya ai giornalisti, aggiungendo: “In conformità alle sue disposizioni, sarà istituito un organismo internazionale a tutti gli effetti a partire dal 1° gennaio 2015”. Il lavoro sul trattato ha iniziato a prendere forma nel novembre 2011 presso il primo vertice del Supremo Consiglio economico eurasiatico, quando i presidenti di Russia, Bielorussia e Kazakistan hanno adottato una dichiarazione di intenti sull’integrazione economica eurasiatica, divenuta una “road map” per lo sviluppo della collaborazione.

Il trattato è ben equilibrato, ragionevole e risponde a tutti gli interessi dei nuovi Stati membri dell’Unione, ha detto il presidente Nazarbayev, aggiungendo che l’Unione Economica Euroasiatica si basa sui principi di pragmatismo economico, uguaglianza e rispetto per la sovranità degli Stati membri. Il documento riflette tutti gli aspetti fondamentali legati alle organizzazioni internazionali e segue tutti i principi di uguaglianza sovrana degli Stati, nonché il rispetto per le caratteristiche specifiche di ordine politico degli Stati membri, ha spiegato Nazarbayev.

Dal canto suo Putin  nel suo intervento ha tenuto a precisare che: “Sulla scena mondiale appare una nuova organizzazione economica, che come soggetto gode dei diritti del diritto internazionale ed è in grado di agire pienamente sulla base dei principi dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. E’ importante notare che fornire autorità a organismi sovranazionali non arrecherà assolutamente alcun danno alla sovranità dei nostri Paesi”.

Secondo i tre presidenti, la strada per la firma del trattato è stata  molto complicata. “Naturalmente, questo viaggio comprendeva argomenti che, nonostante tutte le complessità della questione, sono stati risolti sulla base del consenso”, ha spiegato Putin. La firma del trattato è un traguardo importante, tuttavia, una enorme quantità di lavoro è ancora necessario per attivare e far funzionare con successo tutti i meccanismi dell’integrazione. Raggiungere la fase della firma non era un compito facile, visto che il trattato di 900 pagine ha 4 sezioni, 28 capitoli, 118 articoli e 32 allegati.

Il presidente Nazarbayev ha sottolineato che il lavoro sul corpo del trattato ha coinvolto molti anni di lavoro dei governi e degli esperti, spiegando che ora riflette l’interesse e andrà a beneficio di tutti i cittadini degli Stati membri. Ciò è stato possibile a causa della natura progressiva del processo di integrazione, come ha spiegato. Il trattato non è stato creato durante il corso di una notte, ma è il risultato di un lungo viaggio di 20 anni attraverso la Comunità economica eurasiatica, l’Unione doganale e lo spazio economico comune, ha spiegato.

Secondo i funzionari, la Eeu avrà la sua sede a Mosca, mentre la  Corte euroasiatica appena creata per dirimere le controversie sarà situata a Minsk e Almaty sarà sviluppata come centro finanziario per l’Unione Europea euroasiatica, che, oltre a facilitare la crescita economica, offrirà un terreno favorevole anche per lo sviluppo dei legami in campi diversi, quali scienza, istruzione e turismo.
Alla stessa conferenza stampa, Viktor Khristenko, presidente della Commissione economica eurasiatica, ha spiegato che la crisi in Ucraina, che ha definito una “crisi di auto-identificazione che l’Ucraina deve risolvere”, non ha influenzato direttamente il processo di integrazione.

E’ curioso il fatto che mentre Khristenko ad Astana diceva: “L’unico modo che ha influenzato è quello di rendere le persone di altri Paesi consapevoli sempre di più dei benefici dell’integrazione. E speriamo che anche i nostri partner in Ucraina verranno a questa conclusione”, in Europa, il presidente ucraino Poroshenko abbia indirizzato al presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso e al presidente dell’Unione europea Herman van Rompuy la richiesta di rinviare la data per la firma della seconda parte dell’accordo di associazione tra l’Ucraina e l’Unione europea (settore economico) dal 27 giugno a tempo indeterminato, citando la necessità di stabilizzare il Paese. Poroshenko vorrà forse scegliere tra l’Unione Economica Eurosiatica e l’Unione Europea?

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