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Siria. Rara è la verità come la speranza

di Cristina Amoroso

Robert Fisk,  il giornalista e inviato speciale britannico in Medio Oriente per il quotidiano “The Independent”  in un articolo pubblicato dal quotidiano giovedì 19 settembre, riporta tra l’altro una testimonianza sulla responsabilità delle armi chimiche usate il 21 agosto.

Molto prima dell’uso di gas sarin, era iniziata da parte dell’esercito siriano una campagna di bombardamenti continuata a lungo anche successivamente. In quella fatidica notte, c’era stato un bombardamento sulle postazioni dei “ribelli”. In 12 diversi attacchi, si era cercato di mettere gli uomini delle forze speciali all’interno delle enclaves dei “ribelli”, sostenuti dal fuoco di artiglieria. Tra queste, i sobborghi di Harasta e Arbin.

Riferisce Robert Fisk di una “chiacchierata” con un suo vecchio amico siriano, un giornalista che si trovava al seguito delle truppe governative nella notte del 21 agosto. Questi erano gli uomini della Quarta Divisione – in cui Maher,  il fratello del  Presidente, comanda una brigata – e si trovava  nel sobborgo di Moadamiyeh – il sito di uno degli attacchi chimici. Il suo amico ricorda il violento bombardamento di artiglieria, ma non ha nessuna prova di gas utilizzato. Questa è stata una delle aree in cui l’esercito tentava di inserire teste di ponte in territorio “ribelle”. Ciò che l’amico ricorda era  la preoccupazione delle truppe governative quando hanno visto in televisione le prime immagini delle vittime del gas, temendo che essi stessi avrebbero dovuto combattere in mezzo ai fumi velenosi.

Il problema, cui accenna l’amico di Fisk, consiste nella grande quantità di armi russe contrabbandate dalla Libia del dopo Gheddafi, che non includono necessariamente il gas sarin. D’altra parte i controllo del governo siriano sono molto rigorosi. Si torna così alla vecchia  domanda: chi ha ordinato quei missili sparati durante la terribile notte del 21 agosto?

Se il governo ha voluto utilizzare il gas, perché non impiegarlo a nord di Aleppo, dove non esiste un solo soldato governativo o ufficiale? Perché a Damasco? E perché il gas non è stato utilizzato negli ultimi due anni? E perché impiegare un’arma così terribile quando il risultato finale è che la Siria – dando le sue scorte di armi chimiche – ha di fatto perso una delle sue difese strategiche contro l’invasione israeliana? Non è Israele il vero vincitore in tutto questo?

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