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Siria, probabili scenari per Idlib

Dopo la riconquista da parte del governo siriano delle province di Dara’a e Quneitra nel luglio dell’anno scorso e i successivi negoziati e accordi tra la Russia e la Turchia per il cessate il fuoco di Idlib, la guerra si avvia verso una conclusione, anche se non imminente. Tuttavia, gli sviluppi sul campo di battaglia degli ultimi giorni potrebbero segnare l’inizio di un nuovo significativo confronto. Nuove forze turche hanno attraversato il confine della città siriana nel tentativo di rafforzare le loro posizioni nella provincia siriana, che è l’ultima roccaforte principale dei gruppi terroristici. Riguardo a questo problema e alla considerazione di altri sviluppi che stanno accadendo simultaneamente, possiamo parlare di due possibili scenari che segnano l’inizio di nuovi scontri nel Paese devastato dalla guerra.

idlib-siriaAttualmente Idlib è la più grande base di terroristi e posizione armata in Siria. La provincia è soggetta a una tregua a seguito di negoziati tra la Russia e la Turchia che hanno portato a “zone di de-escalation”. Nell’ultimo anno, il gruppo terroristico Tahrir al-Sham, il nuovo Fronte di Al-Nusra, ha guadagnato una gran parte della provincia da altri gruppi armati, rendendo inutile il cessate il fuoco sponsorizzato dalla Russia e dalla Turchia. Sin dall’inizio, il governo siriano ha avuto una tenace intenzione di riprendere il controllo di Idlib. Il governo di Damasco è stato scettico sui piani occidentali e turchi per la cessazione del fuoco nella città. Ora trova il dominio di Idlib da parte di terroristi affiliati ad Al-Qaeda una matura opportunità per riconquistare la provincia nord-occidentale.

Il vice ministro degli Esteri siriano, Faisal Mekdad, in una recente intervista ha dichiarato che Idlib è una parte inseparabile della Siria. Ha inoltre affermato che l’operazione di bonifica di Idlib inizierà presto, promettendo che la “resistenza delle forze siriane” manterrà il controllo della provincia.

D’altra parte, il presidente siriano Bashar al-Assad ha dichiarato che i media, la propaganda diplomatica e le polemiche create prima dell’operazione Idlib sono motivate dal fatto che i risultati dell’operazione sono decisivi per gli americani e i loro alleati. “È ovvio che la vittoria dell’Asse della Resistenza e la completa liberazione di Idlib rappresenta una sconfitta per i piani statunitensi per la regione”.

I movimenti militari aumentano anche la veridicità delle speculazioni sull’imminente inizio dell’assalto a Idlib. Il 12 aprile scorso l’esercito arabo siriano ha ricevuto nuove attrezzature dall’esercito russo. Secondo l’agenzia di stampa Sputnik, le nuove armi consegnate alla Siria sono parte di un contratto di armi con Mosca e contengono missili aggiornati e armi moderne per contrastare gli attacchi dei droni lanciati dai terroristi ad Hama e Idlib. Notizie recenti hanno confermato che droni da combattimento e da ricognizione dei gruppi terroristici sono arrivati attraverso il confine turco.

I recenti raid aerei del regime israeliano nelle province limitrofe di Idlib hanno fomentato le speculazioni sull’avvio delle operazioni nella città. L’operazione militare contro 146mila terroristi di 60 Paesi è piuttosto difficile e richiede supporto aereo e missilistico. Sembra che la Siria stia preparando le attrezzature per un’operazione su vasta scala se dovesse fallire la soluzione politica. La regione più vicina alla città è la provincia di Hama e le province limitrofe di Aleppo e Latakia. Il governo ha bisogno di organizzare le sue strutture e le sue armi in modo che le province limitrofe possano lavorare come fronti posteriori aprendo la strada a una rapida eliminazione della neutralizzazione dei terroristi a Idlib. I piani della Siria hanno attirato reazioni dalla Turchia che, come sostenitore dei gruppi armati di Idlib, ha intensificato le sue forze al confine con la città.

Avvio operazione congiunta anti-terrorismo a Idlib

Ancora un altro scenario è probabile. La Turchia è apparentemente contraria alle operazioni militari a Idlib. Se l’operazione verrà avviata, Ankara potrebbe decidere di abbandonare le iniziative di pace di Sochi e Astana. Tuttavia, la Turchia potrebbe aver stretto un accordo su Idlib con la Russia. Il presidente turco Recept Tayyip Erdogan ha recentemente visitato Mosca per incontrare il suo omologo Vladimir Putin, con i loro colloqui incentrati su Idlib. I leader sembrano aver accettato di salvare il cessate il fuoco reprimendo congiuntamente i terroristi di Tahrir nella provincia siriana. La posizione turca resta sempre poco affidabile, mentre la Russia consolida la sua leadership e i suoi interessi nella regione. Siamo certi che, oltre agli interessi dei vari attori impegnati sul campo, la salvezza della Siria arriverà grazie alla lealtà e alla fedeltà dei componenti dell’Asse della Resistenza.

di Giovanni Sorbello

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