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Sigonella, si accentua sudditanza che dura da 70 anni

L’importanza di Sigonella è già enorme; è aumentata di anno in anno facendo di quella base la punta di lancia degli Usa in tutta l’area del Mediterraneo, dell’Africa e del vicino Oriente. Ebbene, nuovi programmi che stanno giungendo a compimento ne faranno la più importante base della Nato e, in assoluto, una delle più importanti del Pentagono.

L’installazione dell’Us Navy è destinata a ospitare i mezzi aerei, i sistemi di comando e controllo e l’intero apparato logistico dell’Alliance Ground Surveillance, di gran lunga il più rilevante e strategico programma Nato per missioni Jisr (Joint Intelligence, Surveillance and Reconneissance).

Il progetto, in gestazione da anni, è stato testato il 19 dicembre 2015 con la prima missione sperimentale in California; nel 2016 tutte le componenti erano a Sigonella; quest’anno ha raggiunto la Capacità Operativa Iniziale.

Quello di cui parliamo non è un semplice sistema di ricognizione basato su droni, è molto, molto di più: è un sistema enormemente complesso ed evoluto, capace di sorvegliare, scoprire ed analizzare ogni dato su aree immense, scambiando le informazioni in tempo reale con un’infinità di altre piattaforme, Muos per prima, realizzando una sorta di Grande Fratello in edizione globale e permettendo un’operatività istantanea e guidata di tutti gli asset militari.

È basato su una componente robotica aerea piazzata su 5 Global Hawk Rq-4, capaci di volare a 62mila piedi (oltre 18mila metri) per più di 32 ore, giungendo a svolgere le proprie missioni a quasi 4mila chilometri dalla base. Con i propri sensori, ciascuno di essi può controllare minuziosamente un’area di 100mila chilometri quadrati in un solo giorno (in pratica in un’unica missione).

La componente a terra, che guida le operazioni, analizza, distribuisce ad un’infinità di utenti ed archivia la massa impressionante di dati raccolti, interagendo con tutti i sistemi Nato e, soprattutto, del Pentagono come il Muos, che vedi caso a Niscemi ha una delle sue quattro stazioni sparse per il mondo.

Insomma: a Sigonella verranno piazzati gli occhi e le innervature della Nato (al di là della risibile foglia di fico, diciamo correttamente del Pentagono), attraverso cui gli assetti militari potranno agire, annullando le categorie spazio-temporali, secondo le direttive di Washington.

Prosegue così, con la completa acquiescenza di un Governo succube e nel totale disinteresse delle cosiddette “opposizioni” impegnate solo in ridicole polemiche di facciata, la militarizzazione della Sicilia per fini che nulla hanno a che vedere con la sua popolazione e i suoi interessi.

Prosegue così la servile complicità di classi dirigenti locali e centrali che si sono svendute agli interessi Usa, pronte a sostenere a scatola chiusa qualunque iniziativa di Washington, anche la più discutibile e criminale, calpestando gli interessi del proprio Popolo.

Prosegue così la completa cessione di sovranità di uno Stato incapace di essere tale e pronto solo a dire signorsì a qualunque richiesta del padrone a Stelle e Strisce. Prosegue così una sudditanza che dura da settant’anni.

di Salvo Ardizzone

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