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Sicilia. Torniamo padroni della nostra terra

di Martina Russo

Si è tenuta ieri pomeriggio a palazzo dei Normanni a Palermo, la seduta dell’ARS che aveva come 2° punto all’ordine del giorno il caso Muos di Niscemi.

Tante le discussioni in aula, tutte miranti allo stesso scopo, porre attenzione sull’autodeterminazione        del nostro popolo, sulla volontà netta di non soccombere agli interessi militari di un ospite invadente quanto dispotico e sgradito ad una terra, troppo a lungo abusata e strumentalizzata.

Qualcuno, fra i deputati che hanno preso la parola, ha notato l’assenza in aula del Presidente Crocetta e si è soffermato sui ritardi, sulle omissioni e sulla mancanza di rispetto per gli impegni presi, da parte di una Presidenza che si
dimostra anche “omertosa”.
Immediata e puntuale la replica dell’assessore al territorio e all’ambiente Lo Bello, la quale ha giustificato i ritardi nei lavori della giunta, dovuti alla complessità dell’argomento ed alla ristrettezza dei tempi occorsi per far chiarezza su alcuni punti.
L’assessore ha affermato che la giunta di governo sta organizzando l’istallazione a Niscemi di una stazione di monitoraggio permanente, per avere l’esatta misura dell’incidenza delle emanazioni elettromagnetiche delle 41 antenne, sulla salubrità dell’ambiente e sulla salute degli abitanti.

Noi ci chiediamo che senso avrà mettere una centralina fuori dalla base senza avere la certezza che la strumentazione americana sia utilizzata al massimo della propria potenza? Come sappiamo, il segreto militare vige su tutta la struttura di c.da Ulmo e l’ingresso al personale italiano di qualsiasi “tipo” non è previsto nella maniera più assoluta.

Qualcuno dei deputati ha messo l’accento sulla possibilità che la Sicilia riapra
i giochi per i sistemi d’arma, giochi interrotti dai pacifisti trentanni fa. Ricordiamo che allora, guidati da un Pio La Torre che sarebbe stato ucciso meno di un mese dopo, i pacifisti riuscirono a far portare via 112 missili a testata nucleare che erano custoditi all’interno della base di Comiso.

Gli interventi si sono susseguiti, talvolta quasi accavallandosi, quando il capogruppo del Movimento 5 Stelle Giancarlo Cancelleri ha dovuto fare tre rentree, per chiarire alcuni punti riguardo all’emendamento proposto dal suo gruppo.

Una mozione dunque al 2° punto all’ordine del giorno, quella del PD volta a chiedere al Governo Siciliano ogni atto finalizzato alla revoca delleautorizzazioni. Quindi l’emendamento aggiuntivo dei 5 stelle. Attimi di
suspence sono seguiti alla lettura dell’emendamento, quando Cancelleri ha detto che si accettava la subordinazione della revoca delle concessioni, alle valutazioni sulla pericolosità del Muos da parte dell’OMS per l’impatto sulla salute e dell’Unesco per l’impatto ambientale, considerato che la sughereta all’interno della quale sorge l’istallazione americana è un Sic, ovvero Sito di Importanza Comunitaria.

Tutti convinti che questo governo debba guardare alla tutela dei cittadini e che i presupposti per la sospensione delle autorizzazioni ci siano tutti, si passa alla votazione e con voto quasi unanime, la mozione viene approvata.

Adesso, si tratta soltanto di vedere se le decisioni prese e votate ieri sera all’Ars, saranno davvero adottate e se questo avverrà prima che la struttura del MUOS sia completata.

Insomma, adesso si tratta di decidere se noi siciliani, governo regionale in testa, vogliamo continuare ad essere sudditi degli americani oppure padroni della nostra terra.

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