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Scandalo nell’esercito israeliano: missili anticarro venduti alla mafia

di Giovanni Sorbello

E’ di pochi giorni fa la notizia dell’arresto di otto israeliani, tra cui diversi soldati, colpevoli di aver rubato missili da alcune basi militari per venderli alla mafia israeliana.

Tra i missili rubati risultano anche i sistemi anticarro modello “Lao” che la mafia utilizzerebbe per le sue operazioni criminali.

L’inchiesta ha avuto inizio circa un mese fa, quando la polizia israeliana ha pedinato un noto uomo di mafia nella città di Dimona nel Negev, che si incontrava con soldati attualmente in servizio nell’esercito israeliano, per comprare le armi e rivenderle a diversi gruppi mafiosi.

Dopo indagini intensive la polizia israeliana è riuscita ad arrestare un soldato, scoprendo nel suo veicolo dieci missili “Lao” utilizzati da unità speciali e dalle unità di fanteria dell’esercito israeliano, pronti per essere consegnati alla mafia. Nell’ambito dell’inchiesta sono stati tratti in arresto altre sette persone.

La polizia israeliana sta continuando le indagini sugli arrestati per un possibile loro coinvolgimento in furti di missili avvenuti in altre basi militari.

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