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Russia-Occidente: crisi diplomatica in corso

Il ministro degli Esteri della Russia, Sergei Lavrov, ha definito come un “colossale ricatto” la decisione degli Stati Uniti di espellere sessanta di diplomatici russi in seguito all’avvelenamento dell’ex spia russa Sergei Skripal nel Regno Unito. Usa e Gran Bretagna hanno inoltre chiesto espressamente agli alleati di unirsi alle misure decise contro la Russia con il risultato di quasi 100 diplomatici russi espulsi da una ventina di nazioni.

Mosca ha respinto le accuse affermando che la sostanza usata nell’attacco potrebbe essere stata creata ovunque, nonostante la Gran Bretagna sostenga che l’agente nervino Novichok sia stato progettato dai sovietici. Secondo quanto dichiarato dal ministero degli Esteri russo, l’attacco a Skripal sarebbe un espediente usato da Usa e Regno Unito per stringere la morsa contro Mosca.

Russia–Regno Unito: escalation di tensione

Al momento l’ambasciatore Usa Jon Huntsman è stato convocato dal ministero degli Esteri Russo dove gli è stata notificata la decisione di Mosca di chiudere il consolato statunitense a San Pietroburgo, la seconda più grande città della Russia. Inoltre 60 diplomatici statunitensi sono stati dichiarati persone non gradite e invitati a lasciare il territorio della Federazione entro e non oltre il 5 aprile. La Russia ha infine chiesto un incontro con il consiglio esecutivo dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opcw) per cercare di “stabilire la verità” sul caso Skripal.

La situazione potrebbe subire una rapida escalation perché il governo del Regno Unito ha minacciato di vietare la vendita dei titoli sovrani russi nella borsa di Londra la prossima settimana. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha dichiarato giovedì scorso che l’attuale situazione è potenzialmente la più pericolosa dalla fine della Guerra Fredda, non solo perché vede molti più attori nazionali e internazionali coinvolti, ma anche per il ruolo differente dei media che potrebbero essere usati per far degenerare il conflitto diplomatico in corso.

La Russia considerata una minaccia per la democrazia

Il caso Skripal aggiunge tensione al clima già poco sereno a causa delle accuse alla Russia di manipolare l’opinione pubblica occidentale e, di conseguenza i vari processi elettorali, con una serie di “fake news”. Gérard Araud, ambasciatore della Francia negli Stati Uniti, ha definito le eventuali interferenze e manipolazioni russe come una “minaccia esistenziale” per le democrazie occidentali.

Il giornalista Shlomo Ben Ami, corrispondente di “El Pais”, osserva però che la crisi che affligge il capitalismo occidentale non è stata creata dal presidente russo Vladimir Putin, ma dai banchieri statunitensi che hanno approfittato della deregolamentazione finanziaria per trascinare l’economia globale nella débacle del 2008.

Se i partiti populisti, che per decenni sono rimasti ai margini della politica, oggi ottengono quasi la metà dei voti, vedi Italia, non è solo a causa delle campagne di disinformazione dei russi ma per la crescente inquietudine verso un sistema politico corrotto che non è riuscito a risolvere importanti problemi economici, come l’instabilità finanziaria e l’elevata disoccupazione giovanile.

di Irene Masala

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