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Roma. Discarica al Divino Amore: Zingaretti approva. Ma i cittadini non si arrendono

di Federico Cenci

L’uomo della Regione Lazio ha detto sì alla discarica del Divino Amore. L’atteso pronunciamento di Nicola Zingaretti, avvenuto martedì mattina in Consiglio regionale, è andato nella direzione ampiamente prevista. «Ribadiamo con chiarezza che non c’è nessun pericolo per la salute – afferma Zingaretti -. Falcognana si prefigura come un piccolo sito di servizio. Basta mega discariche, ma smettiamola anche di agitare paure: non ci sarà mai una nuova Malagrotta, chi lo dice cavalca il populismo». Il governatore ha così provato a rassicurare i cittadini delle zone limitrofe, sostenendo che il nuovo sito accoglierà non più di 300 tonnellate – regolarmente trattate – e che la sua operatività sarà limitata in un periodo di tempo.

Le rassicurazioni di Zingaretti non sono però bastate a placare la rabbia dei cittadini di Falcognana, i quali si sono radunati sotto il palazzo della Regione mentre all’interno dell’Aula era in corso il dibattito. La sagra degli striscioni ironici di contestazione è proseguita, siglando una linea di continuità con quanto si era visto sabato pomeriggio durante il corteo per le strade del centro di Roma. “Noi percolato, voi il peculato”, “Zingaretti vergogna”, “Pd = Più Discariche” sono solo alcuni degli slogan che accompagnavano le decine di manifestanti. La sensazione che regna, tra queste persone, è di sentirsi vilipesi e truffati dalle istituzioni, come spiegano dal Presidio No Discarica Divino Amore: «Nella relazione integrativa del commissario Sottile, datata 14 agosto 2013, è tutto nero su bianco. Si parla di pochi camion solo ed esclusivamente “per rassicurare la popolazione locale”. Invece, la relazione evidenzia la “possibilità di un incremento al momento non quantificabile, senza generare criticità”. Si annuncia la possibilità di conferire circa 30 camion al giorno per un totale di 750 tonnellate/giorno, per le disponibilità residue del 2013. Ma non solo. La società Ecofer garantirebbe da maggio 2014 un’ulteriore disponibilità per Ama di circa 70 mila metri cubi».

Alcuni manifestanti, durante il corteo di sabato, esibiscono uno striscione: “Zingaretti, se te dimetti festeggiano pure i cassonetti”

«Al governatore – proseguono dal Presidio – replichiamo che qui non si tratta di populismo ma di legittima difesa di una comunità che sta lottando per quanto c’è di più sacro e inviolabile, ovvero la salvaguardia dell’ambiente e il diritto al futuro degli abitanti. Al governatore Zingaretti non è bastata la manifestazione di oltre 15mila persone per comprendere che è la gente a dire “no” a Falcognana. Evidentemente la parola democrazia non fa parte del suo vocabolario visti i reiterati e già denunciati comportamenti dispotici messi in atto». Non esitano, dal Presidio, a definire la scelta della discarica a Falcognana «un piano criminale che vuole colpire l’ambiente, la salute e la vita dei cittadini, degli agricoltori e degli allevatori».

Le preoccupazioni per l’ambiente e la salute, del resto, trovano riscontro nelle parole di Andrea Rodiciani, medico immunologo e presidente di uno dei comitati che si battono contro la discarica. Durante una conferenza stampa avvenuta la settimana scorsa, Rodiciani, riportando dati delle Asl e dell’Oms, ha avvertito: «Nelle zone intorno alle discariche indifferenziate vi è un aumento del 30% delle malattie respiratorie, in particolare di quelle pediatriche: quindi asma e bronco pneumatie cronico ostruttive». Rodiciani ha proseguito la sua relazione sciorinando studi che dimostrano la correlazione tra tumori e presenza di discariche. «Sottile non ha richiesto il parere di impatto ambientale né di fattibilità al ministero della salute. D’altra parte pure il ministro Lorenzin è in assoluto silenzio: non ha né espresso un parere personale né avviato procedimenti per valutare l’impatto ambientale. Ed è gravissimo», ha chiosato il medico.

Nel corso della stessa conferenza stampa, si è espresso negativamente circa una discarica nella zona di Falcognana anche Marco Oreggia, giornalista e critico eno-gastronomico. «Questa è una zona a grandissima vocazione agroalimentare – ha spiegato -. Qui ci sono aziende storicizzate che producono da circa 70 anni. Ci sono grosse aziende vitivinicole ed a poche centinaia di metri abbiamo le produzioni DOC dei Castelli romani. Qui si produce anche olio, ma soprattutto latte, per cui ci sono allevamenti di vacche da latte e stabilimenti che si occupano di casearia legata al latte ovino. Abbiamo una grande vocazione a produzione di carne e molte di queste aziende – sottolinea Oreggia – sono a caduta biologica. Siamo preoccupati perché questo tipo di devastazione ambientale potrebbe creare grossi problemi alle falde acquifere, qui abbastanza alte».

Il Presidio accusa perciò il trio Zingaretti-Sottile-Marino di «voler disperdere per sempre la cultura dell’Agro romano». Per impedire che ciò avvenga, il Presidio invita «alla mobilitazione generale che partirà venerdì 27 settembre dalle ore 14 davanti al ministero dell’Ambiente in via Cristoforo Colombo». È lì che è atteso il parere del ministro Andrea Orlando. Ultimo passaggio prima dell’ufficialità della nuova, contestatissima discarica di Roma.

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