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Putin a Roma: cronaca di una giornata storica

dal nostro inviato Gabriele Terranova

ROMA – La visita è iniziata ieri nella capitale italiana, Roma, dove Putin è arrivato nel pomeriggio insieme a 11 ministri, fra cui quello degli esteri Serghiei Lavrov e quello della difesa Serghiei Shoigu. Il Cremlino non ha ancora fatto alcun cenno alla ventilata visita in serata, a palazzo Grazioli, all’amico Silvio Berlusconi, alla vigilia del voto del Senato sulla sua decadenza da senatore.

Il leader del Cremlino si è recato ieri in Vaticano alle 17 per un incontro con il Papa. A seguire un incontro con Romano Prodi, e infine l’incontro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Quirinale. Piccole e medie industrie, agroalimentare e turismo: sono alcuni dei settori dove sfruttare un potenziale non ancora realizzato pienamente, ha sottolineato il premier Enrico Letta in una intervista, concessa alla vigilia del vertice di Trieste, all’agenzia Itar-Tass e alla tv statale Russia 24.

Un vertice che apre “enormi possibilità” in una città di “importante significato geopolitico” perché “ponte tra Italia ed Europa orientale”. Per il capo del governo quello energetico resta il “settore chiave”, ma la cooperazione deve crescere in molti settori, tra cui quello metallurgico e aerospaziale. Sul piano economico Letta vorrebbe fosse fatto “un grande passo” verso lo sviluppo delle Pmi, “motore del nostro sistema economico”, per aiutarle ad entrare in un mercato che rappresenta una “grande opportunità”.

Idem per il settore agroalimentare e turistico, anche in vista dell’Expo 2015 (che avrà come tema “Nutrire il pianeta”). Cultura e arte, osserva il premier, sono il nostro “petrolio”, beni che “noi vogliamo mantenere e tutelare”, anche in chiave di prospettive occupazionali. Sul piano turistico, Letta ha ricordato l’idea di voler proclamare ogni anno una città italiana capitale culturale per promuovere il Belpaese anche al di fuori degli itinerari tradizionali perché l’Italia non è solo Roma, Venezia e Firenze.

Da sette anni Putin non veniva in veste ufficiale in Italia, da tre mancava un incontro intergovernativo fra i due Paesi, ma da ieri, e sino a questo pomeriggio, ci sarà tempo e modo di recuperare. Putin è arrivato a Roma con cinque aerei, si muoverà con un corteo blindato di cinquanta macchine, porterà con sé quasi l’intero governo della Federazione controllata dal Cremlino: undici ministri, per firmare 7 accordi istituzionali e supervisionare 20 accordi commerciali. Quasi duecento russi, fra poliziotti e agenti dei servizi segreti, a difendere la sicurezza del presidente russo Vladimir Putin, che martedì 26 incontrerà a Trieste il primo ministro italiano Enrico Letta.

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