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Persepoli, come risvegliarsi 2.500 anni fa

Spesso, e a ragione, si dice che un viaggio in Iran non è tale se non include una tappa a Persepoli, l’antica residenza imperiale persiana fondata da Dario I nell’ultimo ventennio del VI sec. a.C. e uno dei siti archeologici più importanti del mondo.

Ecco dunque una guida pratica alla visita. Il nome moderno della località su cui sorge il sito è ”Takht-e Jamshid” ed è quello da usare per le prenotazioni che ruotano attorno alla vicina (circa 40 km) città di Shiraz, nel sud del Paese.

Ci si può arrivare in auto, se si vuole collocare Persepoli al termine di un viaggio di due giorni lungo la direttrice che passa per Kashan, e Isfahan, con l’opportunità di visitare anche gli altri due siti archeologici di Pasargade (quello con la tomba di Ciro il Grande) di Naqsh-e Rostam (con le tombe dei grandi re dei persiani scavate nella roccia). Oppure ci sono comodi collegamenti aerei con aeromobili.

Perdersi tra le bellezze di Persepoli

Un volo di andata e ritorno, come segnala l’affidabilissima l’agenzia ”Hamsafar Dasht Behesht” di Teheran costa l’equivalente di poco più di 50 euro al fluttuante cambio attuale. Per l’hotel un ”must” è l”’Apadana”: è proprio di fronte alla scalinata di accesso al sito di Persepolis e da molte stanze si possono ammirare colonne e tori alati androcefali: un risveglio che da solo ripaga del viaggio.

L’hotel, che trae il nome dal ”Palazzo delle udienze” di Dario e di Serse, non va confuso con uno omonimo che esiste a Shiraz, dove c’è l’aeroporto. Quindi, arrivando in aereo, bisogna fare attenzione e si deve insistere bene su ”Takht-e Jamshid”.

Al prospiciente centro informazioni, dove in un video in persiano spicca anche la spiegazione di un archeologo dell’Università di Bologna, si vende fra l’altro una ”Guida ragionata” a Persepoli in italiano. La stagione ideale per la visita va dall’autunno alla primavera dato che il sole, nella meridionale regione del Fars di cui Shiraz è capoluogo, picchia sempre duro e d’estate costringe ad alzatacce per evitare la canicola mentre si ammirano i guerrieri ”Immortali” dei bassorilievi e le teste di toro dei capitelli. Facendo base all’Apadana si può anche visitare Shiraz, capitale della Persia durante la dinastia Zand dal 1750 al 1794, però – per interesse e bellezza – probabilmente inferiore a Isfahan nonostante i suoi luoghi d’interesse come il mausoleo del trecentesco poeta Hafez, inserito in un profumato giardino.

di Rodolfo Calò

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