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Parlamento europeo vota per embargo armi all’Arabia Saudita

La Sessione Plenaria del Parlamento europeo giovedì ha adottato una risoluzione sullo Yemen che richiama la necessità di porre fine alla guerra in corso nel pieno rispetto della Legge Internazionale Umanitaria ed un esplicito Emendamento che richiama la necessità di fermare il flusso di armi nella regione con un embargo contro l’Arabia Saudita, (359 voti a favore, 212 contro e 31 astensioni).

L’Emendamento (presentato da diversi gruppi: S&D, Alde, Verdi, Efdd, Gue) richiede espressamente che la Vicepresidente della Commissione ed Alto rappresentante della Politica Estera, Federica Mogherini, lanci un’iniziativa volta ad imporre un embargo di armi nei confronti dell’Arabia Saudita, dal momento che il voto del Parlamento europeo non è giuridicamente vincolante.

Tutto ciò a causa delle continue e documentate denunce di violazioni dei diritti umani nei confronti della coalizione a guida saudita, che da mesi sta bombardando lo Yemen; continuare a vendere armi a Riyadh configurerebbe una violazione della “Posizione Comune del 2008” sull’export militare.

Dopo l’adozione della risoluzione, Alyn Smith, il portavoce degli Affari Esteri del Gruppo Verde/Alleanza libera europea, ha dichiarato che la richiesta di un embargo sulle armi in Arabia Saudita “riflette la crescente frustrazione per la condotta della guerra in Yemen dal Saudi Air Force”.

“L’Arabia Saudita è un top client del Regno Unito e della Francia, e ci sono prove che queste armi siano state utilizzate in gravi violazioni del diritto internazionale in Yemen, dove migliaia di civili sono stati uccisi dall’inizio della guerra”, ha aggiunto Smith.

Il coordinatore della Rete Disarmo, Francesco Vignarca, riconoscendo l’importanza storica della decisione ha dichiarato: “Ora è responsabilità della Commissione Europea, ed in particolare della vicepresidente Federica Mogherini, implementare questa forte posizione politica”.

Le realtà internazionali che afferiscono ad Enaat (European Network Against Arms Trade) chiedono dunque che ci sia una veloce e chiara applicazione dell’Emendamento soprattutto a salvaguardia dei principi contenuti nella Posizione Comune 2008.

“Vedremo anche cosa faranno gli Stati Membri, 26 dei quali hanno già sottoscritto il Trattato Internazionale sugli armamenti (Att) – continua Vignarca – e ora dovranno agire per soddisfare uno dei suoi principali obiettivi, che è quello di controllare il flusso di armi in aree dove possano essere usate per violare i diritti umani e le Leggi Umanitarie internazionali”.

La decisione del Parlamento europeo è in particolare molto importante per il caso italiano, non solo perché l’Italia ha sottoscritto, tra i primi Paesi al mondo, il Trattato Att ma anche perché la nostra Legge nazionale 185/90 proibisce la vendita di armi a Paesi che siano in Stato di conflitto armato. Eppure sono almeno sei le spedizioni di bombe verso l’Arabia Saudita registrate negli ultimi mesi, e per questo motivo negli scorsi giorni la Rete Disarmo ha depositato Esposti in diverse Procure d’Italia (segnalando anche la violazione del Trattato Internazionale e della Posizione Comune Ue).

Lo Yemen è vittima di una brutale aggressione militare da parte dell’Arabia Saudita dalla fine di marzo dello scorso anno. Più di 8.300 persone, tra cui 2.236 bambini, sono stati uccisi e altri 16.015 feriti dall’inizio degli attacchi. Per gli attacchi hanno pagato un tributo pesante le strutture e le infrastrutture del Paese, con la distruzione di molti ospedali, scuole e fabbriche. Nell’ultima ondata di raid aerei di giovedì, caccia sauditi hanno bombardato la zona residenziale nella provincia yemenita sud-occidentale di Ta’izz, uccidendo quattro cittadini yemeniti. Il regime di Riyadh ha anche imposto un blocco sullo Yemen per impedire il flusso di aiuti umanitari nel Paese, alimentando una grave crisi alimentare.

Nel ringraziare ovviamente tutti i Parlamentari europei che hanno votato a favore della Risoluzione e dell’Emendamento sostenuto dalla società civile europea, ci si augura che il voto non rimanga lettera morta per la salvezza del popolo yemenita ridotto alla fame e massacrato dalle atrocità del regime saudita wahabita e dei suoi alleati.

di Cristina Amoroso

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