Medio Oriente

Occidente complice dei crimini di guerra in Yemen

In un recente rapporto pubblicato il 3 settembre, rilanciato dalla Reuters, un gruppo di esperti dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu) ha rivelato il ruolo degli Stati Uniti, del Regno Unito e della Francia nella guerra devastante contro lo Yemen, accendendo il dibattito sulle responsabilità dei massacri.

Gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Francia potrebbero essere complici dei crimini di guerra nello Yemen armando e fornendo supporto di intelligence e logistica a una coalizione guidata dai Sauditi, che sta affamando i civili come tattica di guerra. “È chiaro che la continua fornitura di armi alle parti in conflitto sta perpetuando il conflitto e prolungando la sofferenza del popolo yemenita”, ha affermato Melissa Parke, esperta del gruppo indipendente delle Nazioni Unite, in una conferenza stampa, aggiungendo: “Questo è il motivo per cui stiamo esortando gli Stati membri a non fornire più armi alle parti in conflitto”.

Potrebbe accrescersi la possibilità che qualcuno risponda per gli atti criminali di tutti quei violatori di diritti umani che, in nome dei propri interessi, hanno coinvolto il popolo yemenita in un crudele gioco geopolitico. Ma, i governi occidentali saranno finalmente chiamati a rispondere, o è solo una pia illusione? 

Stati Uniti, Regno Unito e Francia complici dei crimini in Yemen

Il documento afferma che Stati Uniti, Regno Unito e Francia, oltre ad essere gli ovvii principali responsabili della coalizione a guida saudita, sono anche in qualche misura complici in una serie di potenziali crimini di guerra commessi negli ultimi cinque anni, come incursioni aeree, bombardamenti indiscriminati, utilizzo di cecchini, uccisioni e detenzioni arbitrarie, tortura, violenza sessuale e di genere. Fin qui niente di nuovo.

Questa volta forse, il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite fa sul serio, in quanto gli esperti dell’Onu hanno identificato gli individui da ritenersi responsabili per i crimini internazionali e ne ha trasmesso i nomi all’Alto Commissario dell’Onu per i diritti umani, Michelle Bachelet.  Inoltre, nell’impossibilità di identificazione, gli esperti hanno identificato responsabilità di gruppo.

Il rapporto ha anche allegato un elenco dei nomi di oltre 160 “attori principali” nel conflitto armato yemenita, inclusi alti funzionari dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti, senza menzionare se sono le persone anche incluse nell’elenco dei possibili criminali di guerra.

Gli individui legati al governo dell’ex presidente fuggitivo yemenita, Abdu Rabu Mansur Hadi, e “Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, potrebbero aver effettuato attacchi aerei in violazione dei principi di distinzione, precauzione e proporzionalità e avrebbero potuto usare la fame come arma di guerra, atti che potrebbero costituire un crimine di guerra”, si legge nel documento.

La comunità internazionale chiude gli occhi

L’impunità endemica – per le violazioni e gli abusi commessi da tutte lei parti in conflitto – non può più essere tollerata”, ha affermato il presidente della commissione. “Bisogna che inchieste imparziali ed indipendenti chiamino a rispondere quelli che hanno violato i diritti del popolo yemenita. La comunità internazionale non può più chiudere gli occhi davanti a queste violazioni ed all’intollerabile situazione umanitaria”. 

Le Nazioni Unite hanno documentato almeno 7.292 civili uccisi (tra cui almeno 1.959 bambini e 880 donne) e 11.630 civili feriti (inclusi 2.575 bambini e 1.256 donne) nello Yemen come risultato diretto del conflitto armato tra marzo 2015 (quando ha iniziato tale tracciamento ) e giugno 2019. Si ritiene che il bilancio complessivo delle vittime sia di 91mila.

di Cristina Amoroso

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