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Nuovo trionfo per Morales, la Bolivia continua la sua rivoluzione

 

di Salvo Ardizzone

Evo Morales ha trionfato ancora, per la terza volta è stato eletto Presidente della Bolivia; i risultati ufficiali si faranno attendere, ma gli exit poll non lasciano spazio a dubbi: per lui circa il 61% dei consensi, per Doria Medina, il più vicino dei suoi quattro sfidanti, il 24,5%. Conosciuta la notizia, ha dedicato la sua vittoria a Fidel Castro e Hugo Chavez, più in generale a tutti i popoli che lottano contro il capitalismo e l’imperialismo.

Morales, eletto per la prima volta nel 2006, è riuscito ad inaugurare un ininterrotto periodo di crescita del suo Paese, abbattendo la disoccupazione, dilatando l’area del benessere, riducendo le sacche di emarginazione e povertà, facendone al contempo aumentare la ricchezza e mantenendo inalterato il debito pubblico. La carta vincente di questo miracolo è stato il buon senso con cui ha condotto il programma di nazionalizzazioni, togliendo le aziende a speculatori ultra liberisti e ridistribuendo il reddito ai meno abbienti, rimettendo così in moto l’economia. 

Il successo economico e i vasti programmi sociali che hanno ridotto la povertà, hanno assicurato a Morales un consenso vastissimo che ora vorrebbe utilizzare per portare a compimento le riforme già intraprese e mettere in cantiere ulteriori iniziative, come quella di fare della Bolivia la capitale dell’energia del Sud America, anche grazie ai rapporti intessuti con Russia e Cina. Per completare il suo programma si è candidato per la terza volta, malgrado la nuova costituzione, varata durante la sua presidenza, ponesse il limite di due mandati per la carica di Presidente. La Corte Suprema, investita del quesito, ha risposto che il primo mandato era precedente alla nuova costituzione e quindi non entrava nel computo, spalancando le porte ad una nuova candidatura e a un nuovo successo. 

Morales, un indio ex coltivatore di coca che è riuscito ad ottenere il plauso (sia pur dato a denti stretti) del Fmi, intende esportare la sua ricetta oltre i confini boliviani, in un Sud America tropo piagato da scelte economiche assurde e dalla corruzione. Una ricetta che parla di solidarietà, attenzione per gli umili e gli ultimi, che s’oppone fermamente allo sfruttamento dell’imperialismo.

Al Presidente Evo Morales i nostri auguri di buon lavoro.  

 

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