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Nasrallah: “L’assassinio del martire Hassan Lakkis non passerà inosservato”

di Giovanni Sorbello

Il Segretario generale di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, ha tenuto questo pomeriggio un discorso video presso il complesso Al-Shuhadaa, nel sobborgo meridionale di Beirut, in occasione della cerimonia commemorativa del comandante martire Hassan Lakkis.

Nasrallah inizia il suo discorso porgendo le più sentite condoglianze alla famiglia del leader martire Hassan Lakkis, che ha dedicato la sua vita per la resistenza. Hassan Lakkis – aggiunge il segretario – era per me un fratello. La volontà e la determinazione delle famiglie dei martiri rappresenta già una vittoria per la resistenza, afferma Nasrallah.

Per quanto riguarda il suo assassinio, Hezbollah ha fin da subito accusato apertamente Israele che in passato aveva già effettuato diversi tentativi per ucciderlo. Nessuno pensi che la morte di Lakkis passerà inosservata – dichiara il segretario generale – al momento opportuno arriverà il castigo per i suoi assassini.

Nasrallah ora parla dei media che stanno attuando una guerra contro Hezbollah nel tentativo di offuscare il ruolo della Resistenza, soprattutto per il suo coinvolgimento nel conflitto siriano. La nostra posizione – prosegue il leader – in Siria nasce non solo per difendere il Libano e il suo popolo, ma per una ragione molto più grande che è rappresentata dalla difesa del progetto della Resistenza in tutta la regione, dalla Siria alla Palestina.

Per quanto riguarda la situazione libanese Nasrallah evidenzia la volontà da parte della coalizione filo-saudita del “14 marzo” di non voler trovare una soluzione per formare un governo, mettendo ancora una volta in secondo piano le esigenze del popolo libanese, soprattutto se si tiene conto del momento di grande instabilità in cui vive il Paese. Il segretario generale punta il dito contro il “14 marzo” anche per le complicità e le coperture nei confronti di quei gruppi terroristici che stanno seminando il terrore in tutto il Libano.

Hassan Nasrallah conclude il suo intervento con un ultimo omaggio al martire Hassan Lakkis: “Il tuo sacrificio resterà sempre nelle nostre menti, nel nostro sangue, nelle nostre vene e nel nostro cammino”.

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