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Migranti e la disumana ipocrisia

In Libia la condizione dei migranti è stata definita disumana dall’Alto commissariato per i diritti umani, Zeid Raad al-Hussein. Il portavoce ha intimato la chiusura dei campi in cui sono accolti i migranti che provengono dall’Africa centrale, lanciando di fatto una dura condanna della politica europea ed in primis delle politiche nefaste dell’Italia che, con a capo Minniti, è stata una delle nazioni fautrici della scelta di bloccare i flussi nella nazione sul Mediterraneo.

Le parole dell’Alto Commissario non lasciano molto spazio all’immaginazione: “La politica dell’Unione Europea di assistere la Guardia costiera libica nell’intercettare e respingere i migranti nel Mediterraneo è disumana”. La sofferenza dei migranti detenuti in Libia è un oltraggio alla coscienza dell’umanità. Eppure non sono le prime prese di posizioni da parte dell’Onu; già in passato si era pronunciata sulle pratiche aberranti che venivano messe in atto in Libia, denunciando i metodi macabri utilizzati sui migranti che cercano la salvezza verso l’Europa.

“La comunità internazionale non può continuare a chiudere gli occhi sugli orrori inimmaginabili sopportati dai migranti in Libia e pretendere che la situazione possa progredire solo migliorando le condizioni di detenzione”, ha dichiarato Zeid definendo la situazione “catastrofica”. Si sono alzate già le prime voci dall’Ue che si è detta decisa a chiudere i campi in Libia, vista la situazione disastrosa; ad avallare tale decisione vi è un video dalla quale tutto prende spunto.

Un reportage della Cnn testimonierebbe una condizione dei migranti degna del periodo schiavista. Nel video, oggetto della gara all’incanto sono due ragazzi, per i quali piovono offerte e rilanci. “800 dinari… 900, 1.100… venduto per 1.200 dinari (pari a 800 dollari)”, così viene “aggiudicato” uno dei due giovani presentato come un ragazzone forte, adatto al lavoro nei campi; sembravano pratiche ormai desuete ed invece con l’ausilio di nazioni progredite sono tornate in auge. Il tutto è stato verificato in loco da una troupe della Cnn nella quale è stata nuovamente testimoniata la vendita di esseri umani; ne sono stati venduti una dozzina in meno di 10 minuti.

La Cnn ha anche avuto modo di intervistare in Libia un ragazzo di 21 anni che è attualmente detenuto al capo Treeq Migrant Detention Center che si trova a Tripoli, in esso i migranti illegali vengono rinchiusi nell’attesa di essere espulsi dal suolo libico. Il ragazzo testimonia che lui è stato venduto più volte come schiavo, essendo privo di denaro che ha utilizzato per tentare di arrivare in Europa; il costo dovuto ai trafficanti si aggirava intorno ai 2.700 dollari.

L’Alto commissariato ha anche denunciato i rapporti tra l’Italia e la Guardia costiera della Libia; le loro operazioni non sono mirate alla salvaguardia della vita umana e alla riduzione degli abusi sui migranti; le loro azioni hanno comportato un peggioramento della situazione; “osservatori dei diritti umani” si sono recati a Tripoli dall’1 al 6 novembre per visitare i centri di detenzione e intervistare i migranti detenuti, rimanendo sconvolti da ciò che hanno visto: migliaia di uomini, donne e bambini emaciati e traumatizzati, ammassati l’uno sull’altro, bloccati in capannoni e spogliati della loro dignità. Il tutto mentre Minniti racconta favole sulla situazione libica per rassicurare una popolazione in preda alla psicosi da immigrato.

La Cnn ha consegnato il video alle autorità libiche che, per quanto possa servire, hanno aperto un’indagine. Già il tenente Hazam si è dichiarato sorpreso di tali pratiche, ma di essere al corrente di bande che gestiscono i flussi dei migranti. Insomma, le pratiche illegali sono all’ordine del giorno in Libia, lo si sapeva in precedenza e fare finta di nulla adesso è uno dei grandi gesti d’ipocrisia che la politica europea ed italiana stanno pagando per far campagna elettorale sulla pelle dei disperati.

di Sebastiano Lo Monaco

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