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Majdi Abu Tayeh, una storia tutta palestinese

di Giovanni Sorbello

Forze di sicurezza israeliane hanno arrestato mercoledì scorso Majdi Abu Tayeh di 13 anni, nella città di Silwan a sud della Moschea di Al Aqsa. Majdi è stato prelevato all’alba con la forza e sbattuto con violenza su una jeep dell’esercito israeliano.

Durante l’interrogatorio durato sei ore, un ufficiale israeliano ha ordinato al piccolo Majdi di inginocchiarsi davanti a lui. Majdi si è rifiutato dichiarando: “Noi ci inginocchiamo solo davanti a Dio”. La risposta ha scosso l’ufficiale che per tutta risposta, non ha saputo fare altro che pestare con calci e pugni il piccolo Majdi.

Majdi Abu Tayeh è stato rilasciato giorni dopo, dietro il pagamento di una cauzione di 10.000 shekel, ma dovrà trascorrere due settimane agli arresti domiciliari, fino alla data del processo. Non ci può sorprende la disumanità israeliana, ci sconvolge la nobiltà e la fede di un piccolo eroe, il cui coraggio ha fatto paura ad un ufficiale del più potente esercito al mondo.

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