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Libano. Ain al-Hilweh, una polveriera pronta ad esplodere

Ingresso campo profughi di Ain al-Hilweh

Tensioni e preoccupazioni serpeggiano all’interno dei campi profughi palestinesi in Libano, soprattutto dopo gli ultimi scontri armati tra le fazioni rivali. Ieri pomeriggio, il comandante delle Brigate dei martiri di Shatila (movimento legato a Fatah), il colonnello Talal al-Urduni, aveva appena finito una riunione presso l’ambasciata palestinese a Beirut e stava rientrando nel suo quartier generale nel campo profughi palestinese di Ain al-Hilweh, nella periferia di Sidone.

Il suo convoglio dopo aver attraversato il checkpoint di Darb al-Sim, nei pressi del quartiere di al-Kinayat un ordigno è stato fatto esplodere, danneggiando la sua auto e ferendo tre dei suoi accompagnatori. L’attentato ha danneggiato anche diverse abitazioni e negozi della zona.

L’ordigno conteneva due chilogrammi di materiale altamente esplosivo ed era pieno di piccole sfere metalliche. Il dispositivo era impostato per essere attivato tramite telefono cellulare, secondo le indagini preliminari effettuate dalle forze di sicurezza palestinesi.

Questo attentato rappresenta un duro colpo per Fatah ad Ain al-Hilweh. Al-Urduni è sospettato di avere legami con agenzie di intelligence straniere, in particolare con i servizi giordani. Fonti interne al campo affermano anche di legami con l’ex ufficiale di Fatah, Mohammed Dahlan.
La faida sanguinosa tra al-Urduni e i miliziani di Jund al-Sham e Fatah al-Islam, ha scosso il campo profughi negli ultimi mesi. Scontri armati, in particolare con il gruppo fedele all’islamista Bilal al-Badr, si sono registrati frequentemente. L’ultimo si è verificato pochi giorni fa con l’assassinio del braccio destro di Badr, Alaa Hujair.

Secondo il generale Sobhi Abu Arab, comandante delle Forze di sicurezza nazionale palestinese, il bersaglio di questi attacchi non è solo Fatah, ma anche la sicurezza e la stabilità del campo, soprattutto dopo gli sforzi nazionali per proteggere la comunità palestinese con la formazione di una forza di sicurezza comune.
Fonti della sicurezza affermano che negli ultimi mesi decine di terroristi del Fronte al-Nusra in fuga dalla Siria, sono entrati nel campo di Ain al-Hilweh stanziandosi soprattutto nei quartieri di al-Tawarê e al-Safsaf, considerati le roccaforte dei “ribelli” siriani in Libano.

L’intelligence palestinese conferma che i gruppi islamisti palestinesi di Ain al-Hilweh hanno effettuato tutti i preparativi per un possibile conflitto con i “nemici” di Hezbollah. Di queste organizzazioni fanno parte Usbat al-Ansar, Jund al-Sham, Fatah al-Islam e altri gruppi salafiti sostenitori dello sceicco Ahmad al-Assir. Questi gruppi sono finanziati da alcuni Paesi del Golfo, Arabia Saudita in testa, tramite il partito libanese filo-occidentale “Future” della famiglia Hariri.

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