EuropaPrimo Piano

Le prigioni segrete della Cia in Romania

di Cinzia Palmacci

La Cia avrebbe pagato la Romania milioni di dollari per ospitare prigioni segrete, ha denunciato mercoledì alla Corte europea dei diritti dell’uomo l’avvocato Amrit Singh che difende il cittadino saudita Abd al-Rahim al-Nashiri, per un caso di tortura.

L’avvocato ha denunciato a Strasburgo che la Romania ha ospitato prigioni segrete della Cia tra il 2003 e il 2005 con “l’acquiescenza e la connivenza” del governo rumeno, qualcosa che le autorità di questo Paese hanno sempre negato, riporta l’agenzia Ap. La Corte deciderà in pochi mesi sulla presenza in Romania di prigioni segrete della Cia in cui sarebbero state commesse torture, comprese quelle subite dal cliente Singh, che ora si trova a Guantanamo. Singh ha aggiunto che in un carcere a Bucarest nel 2004, il suo cliente, è stato torturato dalla Cia.

Abd al-Rahim al-Nashiri, attualmente in custodia degli Stati Uniti presso il carcere di Guantanamo, veniva privato del sonno, schiaffeggiato e alimentato forzatamente per via rettale e sottoposto a luci e rumori forti durante la sua prigionia. L’esistenza di queste prigioni segrete della Cia rimane un tema molto sensibile per l’opinione pubblica in Romania, un alleato degli Stati Uniti che ha cercato il sostegno di Washington per entrare nella Nato. Ingresso poi avvenuto nel 2004.

La Romania ha ricevuto “milioni di dollari” dalla Cia per consentire all’Agenzia di torturare i sospetti di terrorismo in prigioni segrete nel Paese europeo durante la presidenza di George W. Bush, dice l’avvocato per i diritti umani. Amnesty International ha dichiarato la presenza di queste prigioni segrete anche in Lituania, anche se la Romania e la Lituania non sono mai state ritenute direttamente responsabili circa il loro coinvolgimento con la Cia.

“L’udienza di oggi è una possibilità per gli avvocati delle vittime per impostare i fatti davanti alla Corte europea nella speranza che possa contribuire a spezzare la congiura del silenzio”, ha dichiarato Julia Hall, esperta di antiterrorismo e diritti umani in Europa per Amnesty International. Un rapporto dettagliato del 2014 pubblicato dalla Commissione per l’Intelligence del Senato degli Stati Uniti ha descritto le tattiche di tortura usate dalla Cia, tra cui l’uso estensivo di waterboarding. La pratica brutale, che imita la sensazione di annegamento, è stata permessa la prima volta durante l’amministrazione di George W. Bush nei confronti di sospetti terroristi.

Tags
Mostra altro

Articoli correlati

Back to top button
Close
Close

IlFaroSulMondo.it usa i cookies, anche di terze parti. Ti invitiamo a dare il consenso così da proseguire al meglio con una navigazione ottimizzata. maggiori informazioni

Le attuali impostazioni permettono l'utilizzo dei cookies al fine di fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui ad utilizzare questo sito web senza cambiare le tue impostazioni dei cookies o cliccando "OK, accetto" nel banner in basso ne acconsenterai l'utilizzo.

Chiudi