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Siria. Le pericolose menzogne di Obama sul gas sarin

di Cristina Amoroso

Tutti ricordiamo il discorso di Barack Obama dalla Casa Bianca, a Washington. Era la sera di martedì 10 settembre 2013 quando il presidente degli Stati Uniti dette gli ultimi aggiornamenti sulla cr isi in Siria e sulla sua proposta di intervento militare contro il regime di Assad che tenne il mondo con il fiato sospeso.

Ricordiamo soprattutto le sue parole con commozione: “La situazione è profondamente cambiata, il 21 agosto, quando il governo di Assad ha gasato a morte più di mille persone, tra cui centinaia di bambini. Le immagini di questo massacro sono nauseanti: uomini, donne , bambini lunghi distesi in fila, uccisi dai gas asfissianti. Altri bava alla bocca, cercano di riprendere fiato. Un padre stringe i suoi figli morti, che implora loro di alzarsi e camminare.In quella terribile notte, il mondo ha visto nel macabro dettaglio la natura orribile delle armi chimiche, e perché la stragrande maggioranza dell’umanità le ha dichiarate non utilizzabili, un crimine contro l’umanità ed una violazione delle leggi di guerra”.

Ora se mai esistono leggi di guerra che rendano accettabili carneficine belliche, esistono però menzogne e manipolazione della verità. Come George W. Bush fabbricò ad arte prove false sulle armi di distruzione di massa per potere dare l’avvio alla guerra in Iraq, il democratico Nobel per la pace Barack Obama non ha raccontato tutta la storia agli americani, quando ha cercato di sostenere che Bashar al-Assad era il responsabile dell’attacco chimico compiuto nei pressi di Damasco il 21 agosto. A sostenerlo uno dei più noti giornalisti investigativi statunitensi, il premio Pulitzer Seymour Hersh che in un articolo molto discusso, Whose sarin? pubblicato domenica 8 dicembre dalla London Rewiew of Books, e tradotto in Italia da La Repubblica, ha accusato il governo americano di “deliberata manipolazione” delle notizie di intelligence sulle armi chimiche in Siria.

Nell’articolo Hersh mette in discussione che a usare armi chimiche nella regione della Ghouta, vicino alla capitale siriana Damasco, sia stato l’esercito di Bashar al Assad, come indicherebbero i rapporti dei servizi segreti statunitensi, francesi e britannici, e di organizzazioni non governative come Medici senza frontiere e Human rights watch. Obama in alcuni casi ha omesso importanti informazioni di intelligence, in altri ha presentato semplici ipotesi come se fossero fatti. Soprattutto non ha ammesso una cosa nota ai suoi servizi segreti, e cioè che non era solo l’esercito siriano ad avere accesso al sarin (il gas nervino che è stato usato nell’attacco, secondo quanto accertato dall’Onu), nella guerra civile in corso nel Paese mediorientale.

Nei mesi precedenti, le agenzie di intelligence americane hanno prodotto una serie di rapporti altamente riservati contenenti prove che il Fronte Al Nusra, un gruppo affiliato ad Al Qaeda, possedeva le competenze tecniche per creare il sarin ed era in grado di fabbricarne in abbondanza. Al momento dell’attacco, Al Nusra avrebbe dovuto essere fra i sospettati, ma l’amministrazione Obama ha scelto solo le informazioni che servivano per giustificare un attacco contro Assad. Le fonti del giornalista sono ufficiali dell’esercito, funzionari e consulenti dei servizi segreti. Hersh conclude che il presidente Barack Obama avrebbe potuto portare il Paese in guerra sulla base di un’informazione non completa.

Uno dei punti contestati da Hersh alla ricostruzione fornita dall’amministrazione statunitense è sul tipo di missili usati per l’attacco a Ghouta. In particolare Hersh solleva dei dubbi sul fatto che il governo siriano non avrebbe in dotazione un tipo di razzi “artigianali” come quelli usati nell’attacco del 21 agosto, inoltre Hersh sostiene che l’esercito di Assad li avrebbe dovuti lanciare da una base militare troppo lontana dall’obiettivo, la prima base lealista infatti è a nove chilometri dalla Ghouta. E si chiede infine se questi due elementi non facciano pensare che siano stati i “ribelli” a lanciare i razzi terra-terra che contenevano sarin.

Secondo Hersh, la Casa Bianca avrebbe “selezionato le informazioni dell’intelligence” per accusare il presidente siriano, Bashar al Assad, di aver utilizzato gas sarin contro i civili, il tutto al fine di costruire la giustificazione per un eventuale attacco militare nel Paese, la Casa Bianca ha avuto bisogno di nove giorni per mettere insieme le prove contro il governo siriano. I servizi segreti statunitensi hanno smentito la versione di Hersh. Shawn Turner, portavoce dei servizi segreti, ha dichiarato che “qualsiasi insinuazione sul fatto che siano state taciute prove di intelligence a sostegno di presunte alternative, sono false”. Ma Christian Lorentzen, senior editor della London Review of Books, ha dichiarato che l’articolo di Hersh è stato editato e sottoposto a fact-checking.

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