Medio Oriente

Le Forze Armate al servizio dei cittadini o delle lobbies di potere?

di Francesco Piscitelli

La domanda ha implicitamente del retorico. La risposta la conosciamo già. E per chi dovesse non conoscerla o nutrisse dei dubbi faccio presto a schiarirgli le idee.

Viene da se pensare che le Forze Armate, così come le Forze di Polizia tutte, dovrebbero concorrere, in territorio nazionale, alla sicurezza pubblica per assicurare tranquillità al cittadino specie in zone ad alto rischio criminalità. Ma se osserviamo meglio quello che accade in giro ci rendiamo conto che così non è. Quanti luoghi che necessitano di maggior controllo perché insicuri, perché isolati, vengono abbandonati a se stessi senza alcuna sorveglianza da parte delle Forze di Polizia? Quante zona degradate in periferie di città in cui all’imbrunire tocca rientrare a casa perché la criminalità dilaga?

Ebbene, nonostante l’enorme impiego di uomini e mezzi sul territorio (e dispendio di denaro pubblico) con l’Operazione “Strade Sicure” la priorità dei nostri politici non è certo assicurare la tranquillità sociale ai cittadini. Tutt’altro. I militari vengono impiegati per la vigilanza alle ambasciate? Ma no! Di peggio! Fino a poco tempo fa la priorità era vigilare la sede del quotidiano “Libero”, di “Telepadania” e di altre società/istituti privati. Dopo i tagli del governo Monti che hanno costretto a tenere fuori diverse sedi prima sotto vigilanza dell’Esercito, è ugualmente perdurata la vigilanza (scandalosa) alle sedi ebraiche. Potremmo prendere come esempio la città di Milano in cui vengono sorvegliati dai nostri militari tre scuole ebraiche, un paio di oratori ebraici, la sinagoga, l’ufficio del commercio israeliano, una casa di riposo ebraica per anziani. Il tutto a discapito del contribuente che paga le tasse per, soltanto nella città di Milano, più di trenta militari (con relative spese per logistica e mezzi annesse) in servizio di vigilanza a sedi israeliane.

Sappiamo bene che il Governo italiano non ha sovranità sul nemmeno sul proprio territorio, sappiamo bene dell’’accordo di cooperazione militare tra Italia e Israele come indicato nella Legge 17 maggio 2005 n° 94 approvata dal Parlamento di Berlusconi con i voti della pseudo-opposizione di sinistra e con Fini Ministro degli Esteri, sappiamo bene che la legge prevede un accordo di 181 milioni di dollari da spendere in tecnologie di interdizione, sorveglianza e guerra elettronica, sappiamo bene che Finmeccanica è il partner commerciale che ne trae profitto più di tutti, ma ci chiediamo: è deontologicamente corretto che i militari anziché essere impiegati per la sicurezza del cittadino vengano impiegati per la sicurezza di uffici/aziende private o per sicurezza a sedi israeliane quali una casa di riposo per anziani, un ufficio commerciale, degli oratori?

La priorità del Governo italiano è la difesa del cittadino italiano o gli interessi delle lobbies di potere?

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