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La massoneria ha voluto le nozze gay in Francia, non il popolo

di Federico Cenci

Nel gennaio scorso su due autorevoli riviste francesi, il Nouvel Observateur e il Point, sono uscite delle inchieste che inquadrano un rilevante dettaglio. La vittoria di François Hollande alle elezioni politiche, oltre ad aver fatto tornare la sinistra al potere, ha reso l’influenza della massoneria nuovamente molto incisiva nel Paese transalpino. Con la salita dei socialisti al Governo sarebbe avvenuto un importante incremento del numero dei massoni tra i ministri, i loro consiglieri, gli alti funzionari. Il Nouvel Observateur, in particolare, rivela come una così capillare presenza massonica negli «ingranaggi del potere» non avveniva dal 1981. Guarda caso, anno dell’elezione di un altro presidente socialista, François Mitterand.

Nei due rami del Parlamento, a Parigi, si contano almeno 150 deputati e senatori che rivendicano pubblicamente la propria appartenenza alla massoneria. Più dei due terzi sono di sinistra. Quanto ai ministri, il Nouvel Obsevateur indica vagamente in «una mezza dozzina» quelli affiliati.

Quali gli effetti di una tale occupazione dei posti di potere da parte dei “grembiulini”? Nella stessa inchiesta si legge che la rinnovata influenza massonica «dovrebbe rivelarsi determinante per far passare alcune riforme della società civile, care alla sinistra» (1). Non serve molta fantasia per comprendere che la legge, recentemente approvata dal Senato francese, che legalizza i matrimoni e le adozioni omosessuali, costituisca la punta di diamante di queste “riforme della società civile”.

Del resto sempre a gennaio, il giornalista Laurent Joffrin, intervenuto ad una trasmissione di France 2, era stato ancora più chiaro: «La massoneria in materia di condotta è sempre più “avanzata” o più “progressista” rispetto alla media della popolazione – ha affermato -. E quindi, sulle questioni di fine vita, sulle questioni del matrimonio gay e del voto degli stranieri, hanno un’influenza indiscutibile. Il che, a mio parere, è positivo» (2).

Le considerazioni del Nouvel Obsevateur e le dichiarazioni di Joffrin collimano con un comunicato che il Grande Oriente di Francia ha pubblicato nel novembre scorso, mentre il Consiglio dei Ministri si apprestava a presentare questo discusso progetto di legge (3). In esso coloro i quali contestano la novità introdotta da Hollande vengono accusati di avere «posizioni retrograde ossia oscurantiste, in completo disaccordo con i necessari sviluppi sociali e politici del nostro tempo». Il comunicato si conclude in modo ancor più caustico, con un invito nei confronti di dati “retrogradi” e “oscurantisti” a «non interferire con i legittimi dibattiti pubblici e democratici che presiedono all’evoluzione e al progresso dei diritti civili». Come a dire, l’esercizio della democrazia è sì legittimo, ma solo laddove rimanga affare interno a quelle elite che si riuniscono nelle logge.

È per questo, forse, per questa concezione esclusivista della democrazia che il Governo ha fatto percorrere alla legge “Mariage pour tous” tutto l’iter di approvazione, senza minimamente preoccuparsi di consultare le istanze di contrarietà che montavano massicce nella società francese. Ma è anche, probabilmente, per distogliere l’attenzione pubblica dalla grave situazione economica in cui versa la Francia. Situazione economica che negli ultimi mesi ha provocato un crollo dei consensi nei confronti del Governo socialista (4).

(1)   http://tempsreel.nouvelobs.com/politique/20130104.OBS4501/ces-francs-macons-qui-nous-gouvernent.html

(2)   https://www.youtube.com/watch?v=2qqEl6-2Qso

(3)   http://www.godf.org/index.php/actualite/details/liens/position/nom/Prise-de-position/slug/projet-de-loi-sur-le-mariage-pour-tous

(4)   http://www.istitutodipolitica.it/wordpress/2013/04/03/un-anno-di-governo-hollande-tra-crisi-economica-e-crisi-di-consenso/

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