Primo Piano

Italia. Saremo capaci di gestire 14 euro in più in busta paga?

di Mauro Indelicato

La chiamano di “stabilità”, ma in realtà di stabile ha ben poco; in primis, probabilmente bisognerebbe effettuare un test circa la stabilità mentale di chi non solo l’ha redatta, ma di chi soprattutto l’ha spacciata tra i media come “primo passo” dello sviluppo italiano o, ancora, addirittura segno dell’uscita dal tunnel della crisi per l’Italia. Il rifermento è al presunto “aumento” della busta paga dei lavoratori disagiati, cioè di quei pochi che ancora hanno la fortuna, a differenza di molti, di lavorare in settori primari o industriali; già per un impiegato medio, questo presunto aumento non scatta affatto.

Si sta parlando, tra detrazioni, tagli ed altro, di “ben” 14 Euro; quel che più inquieta, è che per annunciare queste 14 Euro in più in busta paga, mediamente attenzione (quindi c’è chi avrà 20 Euro in più e chi 7 Euro), è stata effettuata una conferenza stampa, i telegiornali non parlano d’altro da almeno 4 giorni ed Enrico Letta è andato anche a Washington dal “suo” Obama per dire al mondo che l’Italia non mette più tasse, ma sta restituendo qualcosa.

Un’operazione bellica mediatica, un’offensiva a cui gli italiani sono abituati e che però, inaspettatamente, non sta sortendo effetto; questa mattina, in tutti i bar del bel Paese, la parola d’ordine era “niente elemosina”. In molti, hanno recepito questa manovra, come fumo negli occhi, volto a placare gli animi in attesa di manovre molto pesanti, che andranno a scalfire la già precaria economia del Paese. In questa legge di stabilità, l’obiettivo principale non era certo il risanamento dell’economia, né il ripristino del potere di acquisto delle famiglie, ma sempre e soltanto il famigerato “rientro” entro il 3% del rapporto deficit/Pil, quindi gli stessi parametri dettati da Francoforte e Bruxelles che da anni martellano e massacrano le economie nostrane.

L’ennesima truffa del “ce lo chiede l’Europa” è andata dunque in scena, ma questa volta il pubblico non ha né gradito, né apprezzato e forse, ha compreso tutti i dettami della farsa tragicomica; del resto, pur se dell’italiota medio ci si può aspettare qualunque cosa, certo è che con un’economia sempre più ferma, con una povertà galoppante e dilagante, la storia delle 14 Euro in più in busta paga, era molto difficile da far passare inosservata in chiave negativa.

Intanto l’Italia si appresta a vivere un autunno molto caldo; già in questo fine settimana, timori per una capitale blindata e sotto assedio, per via di manifestazioni di Cobas e soprattutto di No Tav ed aree antagoniste nella giornata di sabato; la povertà avanza e le prese in giro delle euro truffe iniziano ad essere percepite anche dalla popolazione media. I prossimi mesi quindi, saranno decisivi per le sorti politiche ed economiche del nostro Paese.

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