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Giornata mondiale del rifugiato: Italia partner di regimi che calpestano i diritti umani

Come ogni anno, il 20 di Giugno si celebra la Giornata mondiale del rifugiato. Solitamente è l’occasione per fare il punto della situazione e per accendere i riflettori sulle politiche dei diritti umani che vengono attuate da molte nazioni.

Negli ultimi anni, il diritto di asilo è stato al centro di moltissime campagne diffamatorie attuate da politicanti da strapazzo del tutto ignoranti della materia, che hanno colto l’occasione per solleticare gli appetiti più nefasti della popolazione.

Bloccare i flussi

Molti governi della Ue, soprattutto le nazioni di Visegard: Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia, hanno sostenuto il loro diritto di bloccare i flussi dei richiedenti asilo negando uno dei principi cardini della convenzione di Ginevra; il diritto di ogni persona di chiedere protezione internazionale. Allo stesso tempo, però, l’Ue ha firmato un accordo con il regime di Erdogan, che non brilla per la difesa dei diritti umani, per bloccare il flusso dei richiedenti asilo provenienti dal Medio Oriente, soprattutto siriani.

Possiamo tranquillamente affermare che, quanto sta accadendo, è una delle pagine più vergognose nella storia del vecchio continente. Dopo l’accordo con la Turchia, con l’Italia in prima fila, l’Unione Europea sta tentando di utilizzare la stessa metodologia con altri Paesi dove, i diritti umani, vengono regolarmente calpestati. Uno su tutti, la Libia. Un Paese massacrato dalla guerra, con un territorio incontrollato dove imperversano bande armate, si viene a trovare con una responsabilità enorme; il tutto perché i nostri politicanti non hanno il coraggio di assumersi le loro responsabilità.

In sostanza viene chiesto che: si impediscano le partenze, di controllare e trattenere i flussi migratori sul loro territorio, nonostante vi siano delle testimonianze sulle violenze sistematiche che i migranti subiscono nel territorio libico.

Giornata mondiale del rifugiato, politica e diritti umani

L’Italia è tra i protagonisti di tale scelleratezza. Non contenti di ciò, i politicanti italiani hanno anche scelto di condizionare gli aiuti allo sviluppo dei Paesi africani alla collaborazione degli Stati di origine e transito dei flussi migratori. È una operazione ingiusta, inefficace e controproducente. In questo modo non si fa altro che sostenere i governi dittatoriali, che il più delle volte si giovano del lavoro di bande criminali che controllano il territorio. In questo modo si aumentano i motivi della fuga ed il numero dei profughi.

Il diritto di asilo è minacciato dai giochi economici e di potere in Europa e come nel resto del mondo. Gli Stati stanno dimostrando di non avere più volontà per seguire l’interesse generale, abbandonando del tutto l’obiettivo principale che è quello del riconoscimento dei diritti umani. 

di Sebastiano Lo Monaco

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