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Luce verde a Israele per assassinare Qassem Soleimani

Le agenzie di intelligence statunitensi avrebbero dato luce verde al regime israeliano per assassinare l’alto generale iraniano, Qassem Soleimani, secondo quanto riferisce il quotidiano kuwaitiano al-Jarida. 

Negli ultimi 20 anni, Qassem Soleimani ha comandato la Forza Quds dell’Iran’s Revolution Guards Corps (Irgc). Soleimani è una figura chiave negli sforzi per aiutare il presidente siriano Bashar Assad nella lotta contro i gruppi terroristici statunitensi, israeliani e sauditi che hanno aggredito il suo Paese. Ha anche stretti rapporti con il gruppo libanese Hezbollah e con il palestinese Hamas, entrambi impegnati nella lotta contro il regime sionista. Il rapporto pubblicato da al-Jarida, agenzia nota per pubblicare storie improbabili su Israele, è stato ampiamente raccolto dai media israeliani.

Tre anni fa, il regime israeliano è stato vicino all’assassinio del generale Soleimani nei pressi di Damasco, sostiene al-Jarida, ma gli americani presero tempo sullo sfondo di un intenso disaccordo tra Washington e Gerusalemme. Oggi, le amministrazioni Trump e Netanyahu sono assolutamente in accordo nel lanciare attacchi contro l’Iran. Solo la scorsa settimana, i due Paesi hanno firmato un memorandum d’intesa congiunto che ha gettato le basi per una piena cooperazione per far fronte alla pulsione nucleare iraniana e i suoi programmi missilistici. La fonte afferma che l’assassinio di Soleimani servirebbe gli interessi di entrambi i Paesi e quindi le autorità statunitensi avrebbero dato a Israele il via libera per portarlo a termine.

Il precedente direttore della Cia, Mike Pompeo, ha dichiarato di aver scritto una lettera al maggiore generale dell’Iran, Qassem Soleimani, per avvertirlo degli interessi americani in Iraq, ma il generale si è rifiutato di leggerlo, secondo quanto riportato dal Washington Post. “Ho inviato un appunto. L’ho inviato perché avevo indicato che le forze sotto il suo controllo potrebbero in realtà minacciare gli interessi degli Stati Uniti in Iraq”, ha affermato Pompeo in un forum di difesa presso la Fondazione presidenziale e l’Istituto Ronald Reagan di Simi Valley, in California.

Qassem Soleimani, soprannominato il “Comandante ombra” e “il martire vivente”, è nato l’11 marzo 1957 nel villaggio di Rabor nella provincia iraniana di Kerman, è il comandante della Forza Quds, una divisione iraniana delle Guardie rivoluzionarie islamiche, che svolge operazioni speciali. Secondo fonti occidentali, anche se ha mantenuto un profilo basso, Soleimani è stato molto influente nella formazione e nella strutturazione del movimento di Resistenza libanese Hezbollah. E’ stato determinante nell’affrontare il dopoguerra in Iraq, e soprattutto nell’attuare una strategia vincente contro l’ondata terroristica che ha colpito la Siria e l’Iraq. Ha avuto un ruolo di assoluto protagonista anche nel fermare l’espansione del cosiddetto Stato Islamico, conducendo in prima persona importanti battaglie.

di Giovanni Sorbello

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