Medio Oriente

Iran, abbattimento drone Usa e sequestro petroliere mostrano fallimento dei nemici

Mentre la tensione raggiunge livelli altissimi nell’area del Golfo Persico, americani e inglesi aumentano la loro provocatoria presenza militare nell’area. A tal proposito, il portavoce del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica dell’Iran (Irgc), Ramezan Sharif, ha dichiarato che l’abbattimento del drone Usa e il sequestro della petroliera britannica hanno mostrato al mondo il fallimento dei nemici.

drone-usa

Il generale di brigata, Ramezan Sharif, ha dichiarato questa mattina a Bandar Abbas che l’abbattimento di un drone spia statunitense e il sequestro di una petroliera britannica sono esempi di successo della resistenza dell’Iran contro l’arroganza globale, in particolare gli Stati Uniti. Ciò ha mostrato un’egemonia dei nemici oramai fallimentare.

A giugno, il Corpo rivoluzionario iraniano ha dichiarato di aver abbattuto un drone Usa Northrop Grumman RQ-4 Global Hawk degli Stati Uniti dopo aver violato lo spazio aereo iraniano. Nonostante le dichiarazioni degli Stati Uniti che il drone stesse sorvolando le acque internazionali, l’Iran ha dichiarato di aver recuperato sezioni di drone nelle proprie acque territoriali dove è stato abbattuto. I sistemi di difesa aerea iraniani avrebbero potuto abbattere anche un aereo militare americano P-8, con 35 militari a bordo, che stava volando vicino al drone Rq-4C.

La petroliera inglese Stena Impero, è stata catturata dal Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica il 19 luglio scorso per violazione delle leggi marittime internazionali. Funzionari iraniani affermano che la nave aveva spento il localizzatore Gps in violazione delle norme internazionali, e stava navigando nel canale navigabile strategico con un modello di traffico sbagliato.

Stretto di Hormuz, il No della Germania

Il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas ha ribadito che la Germania non avrebbe aderito alla missione navale a guida statunitense nello Stretto di Hormuz, mentre ha affermato che il suo Paese sarebbe favorevole a una missione europea. 

Sul fronte inglese, il ministero della Difesa britannico ha dichiarato ieri che la Royal Navy lavorerà con la marina degli Stati Uniti per garantire la sicurezza della navigazione mercantile che passa attraverso lo stretto di Hormuz. Funzionari britannici hanno sottolineato che non vi è stato alcun cambiamento nella politica di Londra sull’Iran.

Solo due settimane fa, la Gran Bretagna chiedeva una missione navale a guida europea. Ora ha aderito a quella che definisce una “missione internazionale di sicurezza marittima” guidata dagli Stati Uniti. Nessun’altra nazione è ancora coinvolta.

di Giovanni Sorbello

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