America

Impeachment

di Maria Giovanna Lanotte

Il 9 novembre il capo della CIA David Petraeus ha rassegnato le dimissioni per motivi morali, dato che per un alto lignaggio serve un’alta etica: un agente dell’FBI ha infatti scoperto tramite le mail del generale una relazione extra coniugale con la sua biografa Paula Broadwell. Ora sappiamo che Petraeus è sposato da 37 anni, ha due figli, e ha un’alta considerazione del ruolo di marito e leader, priorità citate nel suo comunicato stampa. E’ una notizia a metà fra la cronaca rosa e la cronaca internazionale, che regge solo attraverso i media italiani, noti disinformatori di professione, i quali hanno omesso una naturale concatenazione di eventi di questo episodio. La prossima settimana il generale avrebbe dovuto testimoniare a Washington insieme a Hillary Clinton di fronte a una commissione di intelligence di Camera e Senato sulla strage di Bengasi dell’11 settembre scorso. Tali dimissioni lo esulano da tutto cio’, scaricando la partecipazione al nuovo e ignaro capo della CIA. In Libia furono uccisi tre americani fra diplomatici e militari ed il console statunitense Chris Stevens da un blitz di civili armati nell’ambasciata, messa a fuoco. Stevens si rifugio’in un edificio della CIA, dove si aspettava un aiuto militare tempestivo che non è arrivato, condannandolo ad una orrenda (e ancora presunta) morte per impalamento, secondo le fonti arabe. Il singolare omicidio suggerisce una punizione jihadista per la presunta omosessualità di Stevens, forse uno dei tanti motivi per cui il console aveva chiesto un aumento di protezione che gli è stato negato. Un’altra versione suggerisce un tradimento della presenza di Stevens a Bengasi, una fuga di notizie che puo’essere partita o da un suo eventuale partner o da parte americana. Giunto nelle sede CIA il console avrebbe dovuto essere protetto da una task force dei Marines appositamente richiamati, forse i Marines della base di Sigonella in Sicilia, ma il Pentagono non è riuscito a coordinare le tempistiche, e i soli a giungere furono uomini della CIA da Tripoli. Questa ricostruzione imputerebbe direttamente ad Obama il disastro. Il fermento in città era causato dall’uscita su You Tube del film su Maometto “L’innocenza dell’Islam” prodotto da un israeliano residente negli Stati Uniti, ritenuto offensivo e blasfemo, che giudica la religione islamica come un cancro. Ovviamente il governo americano non ha mancato di sventolare la bandierina di Al Qaeda, altro motivo di scontro interno con la CIA che ha invece parlato di “folle spontanee”. La gestione dell’affaire è stata ritenuta dilettantesca e sparata come un proiettile contro Obama in campagna elettorale da parte dei repubblicani, essendo Petraeus una sua scelta per la CIA dal 2011, e storicamente ritenuto un suo uomo dalla nomina di comandante in capo della missione in Afghanistan. Inutile dire che un agente dell’FBI non ha di certo competenza di leggere mail su software della CIA, e che la notizia della liaison era in possesso già dai tempi dell’Afghanistan, quando il generale sbaglio’l’invio di una mail per la biografa inserendo un altro destinatario. La biografa tra l’altro è al momento indagata dall’FBI per accesso a informazioni segrete (come la strage di Bengasi) tramite la mail del generale, e la sua casa e il suo pc sono stati già perquisiti. Dalla Broadwell le indagini hanno portato a John Allen, generale a quattro stelle successore di Petraeus in Afghanistan. E’ al centro del mirino per uno scambio di mail su materiale riservato con Jill Kelley, amica intima di Petraeus e vittima di stalking da parte della Broadwell per rivalità amorosa. L’FBI parla di 20-30 mila email Allen- Kelley, e la rinomina di Allen per la missione del 2013 è al momento congelata. I rumors americani imputano una perdita di consenso di Petraeus al Pentagono a causa della gestione al momento fallimentare dell’affaire Siria dove un Presidente, Assad, è ancora stabilmente al comando del suo popolo nonostante i cacciatori di teste occidentali siano in azione da quasi due anni per togliergli la sovranità. Senza contare che in Pakistan, altra terra di competenza Petraeus, i rapporti con Russia e Iran sono a dir poco consolidati così da godere di indipendenza energetica. Che dire, dove i media vedono un extra marital affair, si intravede invece tanto extra dark, degno dello staff di quelli belli e abbronzati.

Fonte:http://associazioneculturalezenit.wordpress.com/2012/11/15/impeachment

 

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