Cronaca

Immigrazione, Avramopoulos: “L’Europa non lascerà sola l’Italia”

di Adelaide Conti

Il commissario europeo per l’immigrazione Dimitris Avramopoulos ha incontrato a Roma il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Motivo dell’incontro l’emergenza immigrazione. “La mia presenza qui vuole essere un messaggio forte: in questo difficile momento e con queste pressioni così forti sul sistema di accoglienza l’Italia non è sola”. Queste le prime dichiarazioni del commissario. L’occasione dell’incontro serve a rassicurare il nostro Paese “la commissione e l’Europa tutta intendono aiutare” l’Italia. A tal proposito, Avramopoulos annuncia che “43 esperti europei di asilo arriveranno in Italia per lavorare con le autorità sul posto”.

Qualcosa di concreto dovrebbe arrivare dall’Agenda europea per le migrazioni. Sarà “un test” per l’Ue, sostiene l’ex ministro greco, promettendo che non ci sarà “alcun passo indietro” in merito alla proposta della Commissione che dovrà essere discussa e approvata dal Consiglio europeo. Non è un mistero infatti che ci siano resistenze da parte di alcuni governi. Tant’è che Avramopoulos per vincere la sua sfida richiama gli Stati membri alla solidarietà, e ricorda loro che “la forte pressione che oggi debbono subire Italia e Grecia può, un domani, estendersi ad altri Paesi”. Tuttavia, aggiunge, “se il reinsediamento e la ricollocazione dei migranti funzionerà, sarà importante per il futuro dell’Unione”.

Quanto ad Alfano, ha criticato il governatore della Lombardia Roberto Maroni, che aveva minacciato di interrompere i finanziamenti ai comuni della sua regione che ospiteranno i migranti attraverso iniziative comuni con i governatori di Liguria e Veneto. Il ministro ritiene “profondamente ingiusto” ed “egoista” l’atteggiamento delle regioni del nord che intendono relegare al meridione la gestione dei flussi. “C’è un atteggiamento di odio verso il sud che sta diventando insopportabile”, avverte Alfano, e invita Maroni ad “appropriarsi della sua biografia di ex ministro dell’interno” e conservare il “senso della propria missione istituzionale”.

Che il tema dell’immigrazione deve continuare ad essere prioritario nell’agenda politica italiana lo si può affermare semplicemente osservando i continui arrivi di barche affollate da migliaia di disperati. Il numero dei profughi sbarcati sulle coste italiana ha già superato i 55 mila dall’inizio dell’anno. Solo l’altro ieri ne sono arrivati più di due mila. E c’è da stare certi che con l’arrivo della bella stagione gli sbarchi si moltiplicheranno facendo registrare numeri da far tremare qualsiasi Paese. Perché, con o senza l’appoggio dell’Europa, la barca dall’altra parte delle coste è sempre piena e pronta a partire. Non c’è muro che tenga. Difficile immaginare che quel fiume umano in marcia, alla disperata e ostacolata ricerca di una prospettiva di futuro, verso un altrove che non contempli guerre, repressione e terrore, possa diminuire in un futuro prossimo.

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