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I massacri di Gaza fanno esplodere la rabbia in Cisgiordania

di Redazione

La tensioni e gli scontri a fuoco avvenuti negli ultimi giorni in Cisgiordania, in risposta ai massacri che Israele sta compiendo nella Striscia di Gaza, sono esplosi ieri in una vera e propria rivolta. Il palestinese Mohammed Al-I’raj ha perso la vita ieri sera mentre 200 sono stati feriti, cinque in modo grave, nel corso degli scontri esplosi presso il checkpoint di Qalandiya, a nord di Gerusalemme. A migliaia i palestinesi avevano indetto una marcia ed erano diretti verso la moschea di Al-Aqsa per esprimere la propria condanna per i massacri israeliani a Gaza. Ma ieri sera tutta la Cisgiordania s’è rivoltata contro l’occupazione israeliana. Gerusalemme è stata bloccata mentre è stato blindato il compound dove sorgono i luoghi sacri nella Città Vecchia.

Il traffico è stato interdetto alle automobili in gran parte delle zone adiacenti al centro storico. Nella giornata in cui si celebra la Notte della Rivelazione (Lelet al-Qader) Israele ha permesso l’ingresso alla moschea di Al-Aqsa a 40mila fedeli palestinesi, in maggioranza donne e anziani. Tradizionalmente affluiscono fino a 400mila persone. Ieri sono giunti a Gerusalemme cento autobus dai Territori palestinesi del ’48. Per reprimere le marce dei palestinesi, militari e polizia di Israele hanno fatto ricorso a bombe assordanti, gas lacrimogeni, acque puzzolenti e hanno sparato a breve distanza.

Gli scontri si sono ripetuti nelle aree limitrofe a Gerusalemme come Betlemme e Hebron, ma anche a nord della Cisgiordania come Nablus e Tulkarem. A Nablus ci sono stati violenti scontri quando numerosi palestinesi hanno marciato verso il checkpoint di Hawwara. In tarda serata dal Ministero della Salute si proclamava lo stato d’emergenza negli ospedali della Cisgiordania a causa dell’altissimo numero di feriti giunti.

Questa mattina, manifestanti palestinesi hanno appiccato il fuoco ad una stazione di polizia israeliana situata all’interno dell’area della moschea di Al-Aqsa. I palestinesi si sono avventati contro le barriere di cemento erette dagli israeliani per impedirne l’accesso e per umiliare. Ovunque nella Città Vecchia di Gerusalemme il clima è di alta tensione ancora in queste ore.

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