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Hrw: sistematico ricorso a tortura in Egitto, otto minorenni coinvolti

di Federica Albano

Manifestazione non autorizzata, adesione a gruppi sovversivi, vandalismo; questi i reati ascritti a 20 giovani egiziani arrestati ad Alessandria. Alcuni sono stati fermati per aver incendiato un’auto della polizia ad al-Asafra. Sono stati trattenuti senza processo e torturati per diversi giorni senza che le famiglie ne fossero informate. Tra di loro, otto minorenni secondo la denuncia di Human Rights Watch.

Il report di Hrw

Ottenere confessioni o semplicemente nomi di “complici”, colpevoli di contestare il regime: questo lo scopo delle torture. Chi è riuscito a parlare con le proprie famiglie o con gli avvocati ha raccontato di aver subito torture estenuanti per giorni. Molti loro hanno detto di aver confessato “qualsiasi cosa” solo per poter uscire di prigione.

Calci, pugni, scosse elettriche sui genitali, appesi al soffitto per le braccia o incappucciati, spogliati, tenuti al freddo impedendogli di dormire. Un sedicenne pare sia stato portato via dalla sua abitazione ancora senza scarpe mentre dormiva. La sua famiglia è riuscita a vederlo nuovamente molti giorni dopo, con evidenti segni di violenze.

Il rapporto di Hrw prende in esame gli ultimi due anni in cui sono evidenti il ricorso alle torture e alla detenzione senza autorizzazione del giudice. Ora, si teme per altre 25 persone scomparse tra marzo e aprile che potrebbero aver ricevuto la stessa sorte di questi 20 ragazzi.

Talat Shabeeb e Giulio Regeni

Notizie che fanno pensare sempre più ad un coinvolgimento del regime egiziano nella morte di Giulio Regeni, il 29enne italiano ritrovato senza vita lo scorso 3 febbraio, su cui sono stati rinvenuti inconfutabili segni di violenze, assai simili alle sevizie ricevute dai giovani di Alessandria.

Una sorte tristemente somigliante a quella di Talat Shabeeb, arrestato a Novembre per detenzione di stupefacenti e morto in cella pochi giorni dopo. Il cugino durante il riconoscimento del cadavere ha potuto notare la presenza di lividi e segni di sevizie, ma il rapporto ufficiale indica il ragazzo come “deceduto per il peggioramento improvviso delle sue condizioni di salute”. Purtroppo i casi di Giulio e Talat non sembrano essere isolati. Secondo la Commissione Egiziana per i Diritti e le Libertà, nel periodo Dicembre 2015-Marzo 2016, 204 persone sono state prelevate dalle forze dell’ordine e sono scomparse.

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