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Hamas: è tempo che Israele paghi per i suoi crimini

Il movimento di resistenza palestinese Hamas ha avvertito che è tempo che lo stato di occupazione israeliano paghi a caro prezzo i suoi crimini contro il popolo palestinese e i suoi luoghi santi.

“Oggi faremo una promessa e manderemo un avvertimento. Promettiamo al nostro popolo di ottenere la vittoria e avvertiamo questo nemico (Israele) che i suoi attacchi contro il nostro popolo e i luoghi santi hanno ottenuto il suo apice ed è ora che paghi i suoi debiti”, ha dichiarato Hamas in un comunicato stampa emesso per il 30° anniversario della fondazione.

Il movimento di resistenza palestinese ha anche sottolineato nella sua dichiarazione che “Gerusalemme è la capitale eterna della Palestina”, descrivendola come una “città araba e islamica unita senza est o ovest. Tutte le misere decisioni prese per dichiarare la città di Gerusalemme una capitale per l’occupazione (Israele) è considerata stupida e riservata a fallire”, recita il comunicato.

Hamas ha invitato tutte le fazioni della Resistenza a condividere la responsabilità della madrepatria e collaborare alla protezione dei diritti e delle costanti nazionali palestinesi, rinunciando a tutte le forme di cooperazione per la sicurezza con l’occupazione israeliana.

Sulla stessa lunghezza d’onda il comunicato rilasciato la settimana scorsa dai Comitati di Resistenza popolare  (Lijān al-Muqāwama al-Shaʿbiyya) in cui si afferma che: “La nostra pazienza non durerà a lungo se il regime sionista non toglierà le regole e l’assedio contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza. La sofferenza del nostro popolo non impedisce di combattere la battaglia per rompere l’assedio, con tutti i mezzi a nostra disposizione. I nostri missili sono pronti a colpire gli obiettivi sionisti in tutto i territori occupati della  Palestina “.

I Comitati di Resistenza Popolare, attivi nella Striscia di Gaza, sono stati fondati alla fine del 2000 dall’ex leader di Fatah e dei Tanzim, Jamal Abu Samhadana. I Comitati sono composti da combattenti provenienti da  Al-Fath, Hamas, Jihad Islamico e Brigata dei Martiri di Al-Aqsa.

di Redazione

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