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Grecia, 21mila rifugiati bisognosi di protezione internazionale

Sulla base dei dati governativi pubblicati martedì in Grecia, 21mila rifugiati hanno bisogno di aiuto internazionale per sopravvivere alla situazione di incertezza. Dal momento in cui  il servizio di asilo della Grecia ha iniziato ad operare nel giugno 2013, più di 7.500 rifugiati hanno ottenuto asilo nel Paese, secondo il ministero della Migrazione, e a 1.200 è stata data protezione sussidiaria.

rifugiatiSulla base dei dati recenti che mettono a confronto la situazione precedente e successiva agli accordi Ue-Turchia tesi a fermare i flussi di profughi verso l’Europa, la Grecia ha dato asilo a persone provenienti da 68 Paesi. Più di 5mila dalla Siria e poco più di 1.100 dall’Afghanistan. A seguito dell’attuazione dell’accordo Ue-Turchia per combattere l’immigrazione illegale e la tratta di esseri umani, a marzo del 2016, il numero è sceso a circa 2.500. La maggior parte di coloro a cui è stato concesso l’asilo in prima istanza dal 2013 ha un’età compresa tra i 18 e i 34 anni, mentre i bambini sono duemila.

Con un massiccio arretrato di domande di asilo, il governo greco sta lottando per far fronte a tutte le richieste. Ancor prima dell’afflusso dei rifugiati, la Grecia è stata colpita da una crisi economica devastante. Le misure di austerità sono in vigore dal 2008, causando disagio sociale ed economico, e il Paese permane in uno stato di profonda crisi: quasi uno su quattro è disoccupato, e più di un quinto della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. Questo scoraggia i rifugiati dal chiedere asilo in Grecia, che ospita però sul suo territorio moltissimi rifugiati in transito.

Più di 60mila migranti bloccati in un limbo in Grecia

Più di 60mila migranti e rifugiati sono attualmente bloccati in Grecia, secondo l’agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite, per lo più nella Grecia continentale. Non è ancora chiaro, tuttavia,  quanti di loro abbiano effettivamente chiesto la protezione internazionale. Si tratta di rifugiati che aspettano disperatamente che un Paese conceda loro asilo. La maggior parte sono in fuga dal conflitti in Siria, Afghanistan o in Iraq, e anche se hanno già viaggiato per mesi, ancora sperano di raggiungere le loro destinazioni finali, normalmente Germania o Austria.

In questo periodo il nord della Grecia soffre di una forte ondata di freddo e dopo la chiusura dei confini europei nel 2016, questi migranti si trovano ad affrontare condizioni estreme di pericolo di vita, come la neve e il freddo. “La gente non può nemmeno bere o farsi un bagno, perché l’acqua è congelata”, afferma Maristella Tsamatropoulou, che lavora per la Caritas Hellas, un ente di beneficenza cattolica greca che aiuta i rifugiati in siti gestiti dal governo greco e dall’esercito.

La maggior parte dei rifugiati e dei migranti in Grecia sono nel nord. Non c’è riscaldamento – continua Maristella – le persone stanno dando ai rifugiati legna o stufe elettriche. Bruciano tutto il possibile per stare al caldo. E’ davvero pericoloso in quanto potrebbero causare un incendio.

Il numero di rifugiati che entrano in Europa è sceso nel 2016, ma il numero delle vittime è aumentato. L’anno scorso più di 5mila persone sono morte o sono scomparse durante il tentativo di entrare in Europa. L’inverno non ha fermato il flusso di disperati in cerca di sicurezza in Europa, secondo la segnalazione delle Nazioni Unite sono 3.161 i rifugiati che hanno raggiunto l’Europa via mare nei primi 18 giorni del 2017.

di Cristina Amoroso

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