AsiaPrimo Piano

Ginevra. Accordo tra Iran e 5+1, nuova vittoria della diplomazia iraniana

di Giovanni Sorbello

Si è conclusa ieri a Ginevra la nuova tranche di colloqui tra rappresentanti iraniani e del Gruppo 5+1. Alla due giorni hanno partecipato Abbas Araqchi, in rappresentanza della Repubblica islamica e il vice capo della politica estera dell’Unione europea, Helga Schmid.

Araqchi, che è anche vice ministro degli Esteri iraniano per gli affari legali e internazionali, ha dichiarato che le due parti hanno raggiunto un accordo sulle questioni precedentemente irrisolti legati all’attuazione dell’accordo nucleare di Ginevra.

Se tutte le parti accettano l’accordo – aggiunge Araqchi –  allora ci sarà un annuncio ufficiale nei prossimi giorni per quanto riguarda l’inizio dell’attuazione del patto di Ginevra entro dieci giorni.

L’Iran e i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite – Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna, e Stati Uniti – più la Germania, hanno già raggiunto un accordo provvisorio il 24 novembre 2013 a Ginevra, per raggiungere una soluzione sulla disputa del programma di energia nucleare della Repubblica islamica.

Secondo l’accordo di Ginevra, i sei Paesi si sono impegnati a cancellare le sanzioni imposte a Teheran, in cambio l’Iran dovrà limitare alcuni aspetti delle sue attività nucleari nel corso di sei mesi. Si è anche concordato che nessuna sanzione connessa con materiali nucleari sarebbe imposta all’Iran entro il medesimo termine.

Nel lungo e faticoso cammino intrapreso nel tentativo di raggiungere un accordo definitivo sul tanto discusso programma nucleare iraniano, Teheran ha incassato una nuova vittoria diplomatica. L’Iran ha sempre affermato e comprovato che il suo programma nucleare ha esclusivamente scopi civili. L’accusa mai provata sul presunto programma nucleare militare iraniano sostenuta da diversi Paesi occidentali – Stati Uniti e Israele su tutti – contro Teheran, ha avuto solo lo scopo di sanzionare un Paese che porta avanti un suo legittimo programma; ma il vero obiettivo – anche questo oramai fallito – è di strozzare l’economia di un Paese e ridurre un popolo alla fame.

Chissà un giorno, forse qualcuno ci parlerà anche degli arsenali atomici statunitensi e israeliani, quelli si, ci sono ma non si possono contestare. Magari porteremo i Signori della Guerra vestiti da colombe a discutere di arsenali nucleari a Nagasaki e Hiroshima, ma anche a Gaza, Beirut, Hanoi, Saigon, Fallujah, Baghdad, Kabul e in altre mille città di questo mondo, in cui hanno seminato solo morte e terrore grazie ai loro arsenali che mai nessuno ha avuto il coraggio di bloccare. Con quale diritto questi Signori oggi si permettono di giudicare e condannare la volontà di un popolo sovrano. Da sottolineare infine, anche il vile ruolo dei tanti Paesi – Italia compresa – che, con la loro complicità autorizzano e coprono indiscriminati massacri contro innocenti.

Tags
Mostra altro

Articoli correlati

Back to top button
Close
Close

IlFaroSulMondo.it usa i cookies, anche di terze parti. Ti invitiamo a dare il consenso così da proseguire al meglio con una navigazione ottimizzata. maggiori informazioni

Le attuali impostazioni permettono l'utilizzo dei cookies al fine di fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui ad utilizzare questo sito web senza cambiare le tue impostazioni dei cookies o cliccando "OK, accetto" nel banner in basso ne acconsenterai l'utilizzo.

Chiudi