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Gerusalemme: Israele profana siti religiosi e li trasforma in bagni pubblici

di Manuela Comito

L’Autorità di Occupazione Israeliana (Ioa) ha messo a punto un progetto per trasformare un antico sito religioso islamico e varie proprietà arabe situate ad ovest della Moschea di al-Aqsa in bagni pubblici per ebrei e turisti.

E’ quanto ha denunciato l’Al-Aqsa Foundation for Endowment and Heritage lunedì 9 febbraio, precisando che nella zona conosciuta come “Um al-Banat Bridge”, nel quartiere di al-Magharebah, a soli 50 metri dalla Moschea l’Ioa ha trasformato siti islamici in bagni pubblici. Un atto sacrilego e irrispettoso non solo dal punto di vista religioso ma anche storico e culturale considerando che l’area in questione contiene decine di edifici storici e monumenti islamici, tra cui alcuni che risalgono al periodo ottomano.

Secondo la Fondazione, il progetto servirebbe ad attirare sia gli ebrei che i turisti stranieri che desiderano visitare piazza Buraq, usata dagli ebrei per eseguire rituali talmudici. “Questo ulteriore passo verso la giudaizzazione rientra in un progetto chiamato Strauss House, iniziato due anni fa e in corso di realizzazione”. Il progetto comprende decine di bagni, una sinagoga, un centro talmudico, sale espositive, una stazione di polizia, uffici amministrativi, una centrale operativa, una hall.

L’Al-Aqsa Foundation ha definito questo progetto come un crimine contro la storia, la civiltà, l’architettura e una vera e propria profanazione dei luoghi di interesse islamico, in palese violazione delle leggi internazionali sulla tutela dei beni storici e culturali. La Fondazione ha esortato i Paesi e le organizzazioni islamiche e arabe a opporsi a questo scempio e invocare l’applicazione delle leggi internazionali.

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