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Gaza, i termini della proposta di accordo

Striscia di Gaza – La televisione libanese Al-Mayadeen ha acquisito i dettagli sull’ultimo accordo proposto tra la Resistenza Palestinese e Israele, specificamente relativo all’accordo sullo scambio di prigionieri e alle relative clausole. L’obiettivo dell’accordo è innanzitutto quello di riportare la calma nella zona e lavorare per raggiungere un cessate il fuoco, spiega il documento.  

Nella prima fase dell’accordo sullo scambio di prigionieri, le forze di occupazione israeliane si ritireranno verso est, lontano dalle aree densamente popolate. Le forze saranno trasferite nelle aree vicine al muro di separazione tra la Striscia di Gaza e i territori palestinesi del ’48 occupati da Israele. 

Agli aerei israeliani, sia da combattimento che da ricognizione, sarà vietato sorvolare la Striscia per un periodo di otto ore su base giornaliera. Tuttavia, nei giorni in cui avviene lo scambio di prigionieri, gli aerei israeliani non sorvoleranno la Striscia di Gaza per un periodo di 10 ore. 

Il settimo giorno dell’accordo e dopo il rilascio delle donne incluse nell’accordo, le forze di occupazione israeliane si ritireranno da via al-Rashid e si dirigeranno verso est, parallelamente alla strada principale della Striscia di Gaza, verso via Salah al-Din. 

Gaza e il dramma aiuti

Si prevede che il ritiro delle forze di occupazione faciliterà l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e consentirà ai civili non armati di tornare alle loro case. 

Il 22° giorno, e dopo che un terzo dei prigionieri israeliani sarà stato rilasciato, le forze di occupazione israeliane si ritireranno dal centro della Striscia di Gaza in un’area vicino al muro di separazione. Questo processo consentirà ai palestinesi sfollati con la forza dal nord della Striscia di Gaza di tornare alle loro residenze. L’ingresso di aiuti umanitari, compreso carburante, sarà agevolato in tutte le fasi dell’accordo. 

Nella prima fase, Hamas rilascerà almeno 33 prigionieri, tra cui tutti i prigionieri israeliani ancora vivi. A sua volta, Israele rilascerà 20 bambini e donne palestinesi per ogni prigioniero israeliano donna o uomo rilasciato. I nomi dei detenuti rilasciati saranno concordati dalle parti, in elenchi prestabiliti. 

Nel dettaglio, Hamas rilascerà tutti i prigionieri israeliani viventi di età superiore ai 50 anni, i prigionieri israeliani feriti e i prigionieri israeliani malati. Israele rilascerà quindi 20 prigionieri palestinesi, di età superiore ai 50 anni, feriti o malati. 

La seconda fase dell’accordo durerà 42 giorni, durante i quali entrambe le parti dovrebbero concordare le azioni necessarie per raggiungere e attuare una calma sostenibile. Nella seconda fase verranno presi i provvedimenti necessari per la ricostruzione complessiva delle unità abitative, delle strutture civili e delle infrastrutture civili.

Anche la terza fase dell’accordo durerà 42 giorni e prevede lo scambio dei corpi e dei resti delle persone uccise da entrambe le parti. 

Ricostruzione

Verrà attuato un piano di ricostruzione quinquennale per la Striscia di Gaza che includerà la costruzione di unità abitative e strutture e infrastrutture civili. La parte palestinese si asterrà dal ricostruire installazioni e infrastrutture militari durante quel periodo. 

Inoltre, la parte palestinese non importerà attrezzature, materie prime o altri componenti da utilizzare per scopi militari. Qatar, Egitto e Stati Uniti sono i garanti dichiarati dell’accordo. 

di Redazione

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