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Ex manager Facebook: vi stanno programmando

Chamath Palihapitiya ex manager di Facebook, precisamente ex vicepresidente per la crescita degli utenti, si è detto profondamente pentito per aver contribuito alla creazione di strumenti che, di fatto stanno programmando la vita degli utenti di questo social network, il quale ha ormai raggiunto quota due miliardi di iscritti.

Durante un intervento alla Graduate School of Business di Stanford, Palihapitiya ha dichiarato: “Voi non ve ne accorgete, ma state subendo una programmazione. Ora, però, dovete decidere a quanta della vostra indipendenza intellettuale siete disposti a rinunciare”.

Parole che sembrano macigni, accuse pesantissime al colosso di Zuckerberg e capaci di creare moti di coscienza e d’opinione su una realtà della quale, in fondo, ognuno di noi sospettava l’esistenza. Dal più smaliziato al più ingenuo, dal ragazzetto al professionista di grido, tutti sono consapevoli di una sempre maggiore influenza di questo strumento nelle relazioni sociali in tutto il mondo. Intrattenimento, svago, commercio, politica, arte, oramai nulla può prescindere da un passaggio su Facebook e dalla conseguente visibilità garantita da esso.

L’ex manager ha messo sul tavolo gli aspetti positivi, che risiedono nella grande efficacia di connettere amici e parenti, creare legami e rapporti ad ogni latitudine abbattendo virtualmente le distanze, e quelli negativi che fondamentalmente consistono nella creazione di un realtà quotidiana distorta. Secondo Palihapitiya, Facebook, essendo lo strumento principe  di tale distorsione, è in grado di influenzare le persone, manipolando pensieri e coscienze e  creando “solo disinformazione e menzogne con nessuna dialettica civile”.

Insomma, nulla di buono per gli utenti i quali, non cooperando realmente, totalmente proiettati in una realtà fatta di finzione e menzogne, divengono pedine di un disegno di destrutturazione della società fin qui conosciuta. Per tale motivo l’ex manager ha dichiarato di condividere pochissimo sui social, essendo arrivato ad impedirne l’uso ai propri figli. A margine del suo intervento ha esortato chiunque a soffermarsi sul valore delle proprie idee e della propria coscienza al fine di impedire che il tessuto sociale già gravemente eroso possa definitivamente distruggersi.

La replica di Facebook

La replica di Facebook è stata quasi immediata e la tesi sostenuta, com’era ovvio attendersi, è di segno totalmente opposto. Secondo la dirigenza infatti l’ex manager si riferisce ad periodo, quello della sua collaborazione con Facebook, risalente ad ormai sette anni fa e quindi non più attendibile dal punto di vista degli obiettivi reali ed attuali del social network. In passato, infatti, su ammissione dello stesso Zuckerberg, l’obiettivo principale consisteva nell’incremento di pubblico e nella redditività. Attualmente, sempre secondo la dirigenza, Facebook ha preso coscienza del proprio ruolo e sta investendo in nuovi strumenti che garantiscano una corretta informazione ed il benessere dei propri utenti.

Nonostante queste rassicurazioni, l’attacco dell’ex manager arriva in momento di grande attenzione e preoccupazione sul ruolo dei social media e subito dopo le dichiarazioni di Sean Parker, fondatore e creatore di Napster, il quale ha paventato un ruolo di forte manipolazione psicologica da parte di Facebook et similia.

di Massimo Caruso

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