Medio Oriente

Europa e Usa oscurano la tv iraniana. Censura?

di Marina Forti

Da un paio di settimane i canali satellitari della Radio-Tv di stato iraniana
non sono visibili dal territorio europeo e da quello nordamericano.
Sono diversi canali: Press TV (in inglese),      Al-Alam (in arabo) e vari canali in lingua farsi – da quello all news a quello dedicato allo sport, quello di cartoni animati e programmi didattici, film, intrattenimento, i canali radio e così via: tutte le trasmissioni satellitari di Irib, l’ente radiotelevisivo statale iraniano, sono off air. O meglio, da Tehran trasmettono, e continuano ad andare sul canale satellitare iraniano Sahar: ma dal 15 ottobre scorso questo non è più veicolato dai satelliti per telecomunicazioni gestiti da Intelsat e da Eutelsat.

Si tratta di una decisione politica, questo è evidente,ma la ragione non è chiarissima. Entrambe le società di telecomunicazioni citano le sanzioni verso l’Iran decretate dal governo degli Stati uniti e dall’Unione europea: eppure non sono mai state approvate sanzioni specifiche contro le trasmissioni radio-tv. Hanno ricevuto richieste precise da parte dei governi di riferimento?
Alla nostra richiesta di precisazioni, l’ufficio stampa di Intelsat ci ha risposto che no, «non abbiamo avuto un ordine dal governo Usa» (Intelsat opera su licenza statunitense e obbedisce alla normativa Usa sulle telecomunicazioni).
«Il nostro è un business dinamico in cui le richieste dei clienti e la capacità disponibile cambiano di continuo: quindi avviare o mettere fine ai servizi sui nostri satelliti è routine», ci dice l’ufficio stampa di Intelsat (per e-mail). Ma poi aggiunge: «Intelsat aderisce strettamente ai requisiti delle sanzioni Usa servizi che fornisce all’Iran». Una decisione «di routine» o dettata dalle sanzioni? L’ufficio stampa di Intelsat non risponde.
Eutelsat è invece una società francese e gestisce i satelliti di telecomunicazioni Hot Bird in
consorzio con Arqiva (britannica): in un comunicato del 15 ottobre annuncia
di aver smesso di trasmettere i canali iraniani «sulla base delle reiterate sanzioni dell’Unione europea» e dopo che «l’Autorità francese per l’audiovisiale [Conseil Supérieur del’Audiovisuel] ha confermato la sua decisione, presa nel 2005, di spegnere in modo permanente il canale Sahar 1, che trasmette i servizi radio-tv di Irib, dai satelliti Hot Bird». Qui dunque c’è stato un preciso ordine da parte del governo di Parigi, che Eutelsat, in quanto azienda francese, «è tenuta a eseguire». Forse permotivare più a fondo, il comunicato nota che il presidente di Irib, Ezzatollah Zarghami, è stato incluso lo scorso 23 marzo nella lista di persone che l’Unione europea sanziona individualmente in seguito a violazioni dei diritti umani compiute dalla tv di stato iraniana nei suoi programmi. La sanzione individuale verso il presidente dell’ente radiotelevisivo di Tehran può giustificare l’oscuramento di tutte le trasmissioni dell’Iran, dalle notizie all’intrattenimento? Inutile chiedere precisazioni: l’ufficio stampa di Eutelsat risponde rinviando a quel comunicato ufficiale.
E’ difficile capire la logica della decisione di Intelsat e di Eutelsat o dei governi che l’hanno sollecitata. Il risultato è che le radio e tv iraniane in Europa e nord America sono oscurate, proprio come sono oscurate in territorio iraniano le trasmissioni di Bbc Persian o Voice of America. Una ritorsione?
Che nega però l’informazione e il pluralismo dei punti di vista, ovvero tutto ciò che si rimprovera all’Iran di non rispettare. Già: quando l’Iran oscura le tv occidentali si chiama censura. Quando sono gli europei o gli americani a oscurare le trasmissioni dell’Iran, come si chiama?

Fonte: Il Manifesto

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