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Elezioni Francia: trionfa Sarkozy, frena Le Pen

di Salvo Ardizzone

I ballottaggi delle “Dipartimentali” in Francia hanno rispettato i risultati del primo turno: il Rassemblement di centro desta (Ump di destra e Udi centrista) ne ha conquistati 67, risultato mai raggiunto; ai socialisti vanno i rimanenti 34, subendo una bruciante disfatta; resta ancora a secco la Le Pen che, pur aumentando i voti dalle Europee, non riesce a strapparne neanche uno sui 101 in palio.

La Francia ha ripudiato le politiche inconcludenti di Hollande e del suo primo ministro Valls, improntate a un ipocrita “politicamente corretto” di facciata ma nella sostanza appiattite sui diktat di Berlino e sulle solite ricette neoliberiste; adesso è annunciata (a parole) una profonda revisione dei programmi contraddittori condotti sino ad ora, che non hanno affrontato nessuno dei problemi veri che affliggono il Paese, anzi, nei fatti li hanno aggravati.

Sarkozy è il cinico trionfatore della tornata elettorale, con una campagna condotta su temi demagogici strappati all’estrema destra, con cui ha voluto parlare alle paure di una società confusa e impoverita. Riemergendo dagli infiniti scandali che l’avevano travolto, ha lucrato sui disastri dei socialisti; punta ora alle prossime elezioni di fine anno, con sullo sfondo le presidenziali del 2017.

Lo smaccato spostamento a destra, sposando temi cari anche agli elettori del Fronte Nazionale, sta già facendo mugugnare gli alleati centristi, e fa pure rimpiangere le tradizionali posizioni golliste che, almeno, parlavano d’indipendenza dalle influenze d’oltre Oceano. Se riuscirà nella sua nuova corsa per l’Eliseo è troppo presto per dirlo, viste le troppe ombre di nuovi “affaire” opachi che lo circondano; per ora è lanciato in un delirio di autocelebrazione.

Resta la delusione della Le Pen che contava in un successo definitivo, che le mettesse finalmente in mano dei Dipartimenti: la Francia ha detto no, per ora. Resta comunque il suo rafforzamento e il progressivo radicamento sul territorio che le mancava.

Gli elettori sono confusi e sfiduciati, un dato per tutti è l’astensionismo che ha raggiunto quasi il 50%; c’è paura per un domani che la gente non riesce a decifrare, c’è insicurezza per una situazione economica che si deteriora: nessuno dei partiti si occupa di trovare soluzioni, ma solo di urlare gli slogan che la gente vuol sentirsi dire.

Il Governo non ha saputo dare risposte e le opposizioni parlano agli istinti peggiori pur di lucrare consensi: con un Esecutivo azzoppato e che balbetta senza un programma, e con simili opposizioni che puntano solo ad occupare il potere, i giorni che verranno saranno assai difficili per la Francia.

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