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Discriminazioni contro musulmani: in aumento nel dopo Trump

Nel dopo Trump i musulmani americani sono oggetto di maggiori discriminazioni ed hanno più paura per la loro sicurezza personale rispetto a qualsiasi altro gruppo religioso nel Paese. E’ quanto risulta da una sezione del secondo sondaggio commissionato dall’Istituto per l’Intesa e la Politica Sociale (Spui), American Muslims Poll 2017, che ha intervistato sia musulmani che americani di altre fedi, per illustrare le differenze nel modo in cui i vari gruppi religiosi stanno vivendo il clima politico attuale.

discriminazioniNel primo sondaggio dell’istituto, il 60 per cento dei musulmani americani ha dichiarato di avere subito discriminazioni religiose sotto varie forme, rispetto al 38 per cento degli ebrei americani e all’11 per cento dei cattolici. Nel secondo sondaggio pubblicato di recente, il 38 per cento dei musulmani intervistati ha dichiarato di temere per la propria sicurezza personale da parte di gruppi appartenenti alla supremazia bianca, in seguito ai risultati delle elezioni presidenziali del 2016, rispetto al 27 per cento degli ebrei, solo all’11 per cento dei protestanti e all’8 per cento dei cattolici.

Tra coloro che sono soliti viaggiare a livello internazionale, il 30 per cento dei musulmani ha riferito di venire fermato per ulteriori controlli alla frontiera, rispetto al 13 per cento degli ebrei e all’11 per cento dei cattolici e protestanti.

Il bullismo è il maggior problema non solo per i bambini musulmani

Se la discriminazione religiosa è il maggior problema per tutte le età, il bullismo a scuola è una piaga sociale che non risparmia i bambini musulmani. Secondo il sondaggio, il 42 per cento dei musulmani con i bambini nelle scuole elementari e medie ha segnalato il bullismo verso i loro figli a causa della loro fede religiosa, rispetto al 23 per cento dichiarato dagli ebrei americani, il 20 per cento dichiarato dai protestanti e solo il 6 per cento dai cattolici.

L’Islamofobia alimentata da Trump

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha alimentato l’islamofobia durante la sua campagna elettorale e da presidente ha attuato politiche discriminanti per i musulmani, tra cui l’imposizione di un divieto di viaggio per i passeggeri provenienti da sei paesi a maggioranza musulmana. Divieto definito razzista, islamofobo ed una provocazione di uno Stato che vanta valori sedicenti americani di libertà e uguaglianza.

A questo proposito, il Consiglio per le Relazioni Americano-Islamiche (Cair), la più grande organizzazione di difesa dei diritti civili musulmani, ha dichiarato che quest’anno ha fatto registrare  un aumento senza precedenti di discriminazioni e attacchi contro le Moschee e ai Centri islamici in tutto il Paese. In un rapporto, il Cair ha mappato 33 incidenti dal 1° gennaio al 20 marzo 2017, in cui le moschee sono state bersaglio di minacce, atti di vandalismo o di incendio doloso. Gli incidenti, conteggiati dal Cair, coprono 19 Stati dalla Florida alle Hawaii. Rispetto ai soli 17 incidenti registrati dal Cair durante lo stesso periodo nel 2016.

Gruppi estremisti anti-islamici in aumento

Un altro rapporto pubblicato nel mese di febbraio ha mostrato che il numero di gruppi anti-musulmani negli Stati Uniti è quasi triplicato nel corso dell’ultimo anno. Ricercatori del Southern Poverty Law Center (Splc) ha attribuito il picco drammatico alla campagna di Trump, affermando che il suo successo “ha eccitato” la destra radicale.
Il numero di organizzazioni anti-musulmane note per essere operative nel Paese è passato da appena 34 nel 2015 a 101 nel 2016, secondo il censimento annuale dei gruppi di odio e di organizzazioni estremiste del non-profit. Nei primi 10 giorni dopo l’elezione di Trump, lo Splc ha documentato 867 casi legati alla polarizzazione, tra cui più di 300 che avevano come obiettivo gli immigrati o i musulmani.

L’odio anti-musulmano e il fanatismo sono diventati mainstream grazie al presidente degli Stati Uniti che rimane il portabandiera dell’islamofobia. D’altra parte, il padre di Trump è stato un membro del Ku Klux Klan, il famigerato gruppo di bianchi supermacisti che linciavano i neri e davano alle fiamme le loro chiese, spesso con i fedeli al loro interno. Trump non può essere ufficialmente un membro del Kkk, ma la sua condotta verso i  musulmani non è diversa.

Lunga storia di oppressione negli Stati Uniti

I musulmani non sono altro che gli ultimi a subire la lunga storia di discriminazioni, iniziata con il massacro del popolo delle First Nations, gli abitanti originari dell’America, continuata con gli afroamericani portati sulle navi degli schiavi. Poi è stata la volta di altre minoranze, tra cui cinesi, giapponesi e latinos. Negli anni Sessanta gli afroamericani che cercavano la parità dei diritti sono tornati ad essere protagonisti di questa storia di oppressione. Oggi l’istituzione statunitense rivolge la sua mano discriminante ai musulmani di diverse nazionalità ed etnie.

di Cristina Amoroso

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