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Da Lampedusa emerge il peggio dell’Unione Europea

di Mauro Indelicato

Quest’isoletta immersa nel cuore del mare più ricco di storia ed affascinante del mondo, il Mediterraneo, in questo momento sta sperimentando e racchiudendo tutte le questioni più scottanti inerente quel continente a lei fisicamente poi non tanto vicino, ossia l’Europa.

Dall’immigrazione massiccia, che non dà tregua a Lampedusa dal 1992, al piano di destabilizzazione portato avanti tramite l’inforcata di gente costretta a scappare dall’Africa, la più grande delle Pelagie le sta davvero passando tutte; ma questa mattina, è anche punto di riferimento di tutti quei (sempre più) tanti europei che contestano la stessa governance europea. Infatti, centinaia di cittadini lampedusani, in coincidenza con l’arrivo del presidente della Commissione Europea, Miguel Barroso, sono scesi in strada agitando cartelli ed urlando “vergogna” ai rappresentanti dell’UE, ma anche dello Stato, vista la presenza del duo delle meraviglie, Letta – Alfano.
I lampedusani hanno avuto l’occasione, a differenza del resto del continente, di vedere di presenza il massimo rappresentante di un’istituzione quasi fantasma e nei loro fischi vi è il senso di disprezzo e distacco che gli stessi europei nutrono verso Bruxelles.

Eccola l’Europa oggi: una continua Cinecittà, una passerella che ha fatto stancare tutti i cittadini sotto la sua presunte giurisdizione, dalla Svezia a, per l’appunto, Lampedusa.
Un’istituzione fatta da gente non eletta, eccezion fatta per il Parlamento, alle cui elezioni però nell’ultima tornata del 2009 ha partecipato il 42% degli aventi diritto; un’istituzione che detta regole, minaccia provvedimenti in caso di sforamento dei debiti e lo fa senza alcuna investitura democratica, come nel peggiore dei regimi.
Oggi forse l’Unione Europea viene avvertita per quello che è: non un progetto di collaborazione tra popoli del vecchio continente, ma un’istituzione fatta ad uso e consumo di chi sul vecchio continente vuol speculare e su chi vuol cancellare la plurimillenaria storia.

I fischi di Lampedusa lo dimostrano: in molti agitavano il cartello “Chi siete voi?” Ed in effetti, bisognerebbe domandarselo: chi è Barroso? Chi lo autorizza a dettar legge su paesi sovrani? Chi rappresenta Van Rompuy? Chi lo hai eletto e cosa ha fatto per meritarsi la poltrona di “Presidente dell’Unione”?
Oggi le istituzioni di Bruxelles, di Strasburgo e Francoforte, guarda caso le tre città che ospitano (rispettivamente) commissione, parlamento e banca centrale sono tutte e tre del nord Europa, sono le responsabili della macelleria sociale che sta incombendo, del dissesto anche morale dei popoli europei e la cosa più triste ed inquietante, è che i loro rappresentanti ne sono consapevoli, anzi ne costituisce proprio un obiettivo.

L’Europa oggi è retta infatti da gente che ha l’obiettivo di cancellarla, almeno per come la si conosce da diversi millenni; il guaio però, è che mentre ribellarsi ad un’autorità statale risulta senza dubbio più agevole, giacché il luogo fisico del potere è ben visibile e conosciuto, questa specie di istituzione, che non è una federazione, né una confederazione, è ovunque: nel debito pubblico, nella scelta di quanto latte si deve produrre ogni anno, non c’è insomma un luogo fisico contro cui prendersela. Si sa che esiste, lo si prova ogni giorno nella nostra pelle, ma è impossibile anche solo demonizzarla.

La strada maestra forse, è quella tracciata dall’Ungheria di Viktor Orban: sovranità monetaria, controllo statale della banca centrale, insensibilità nei richiami/minacce della commissione e difesa dei propri costumi sociali e culturali. Se tutti e 28 gli stati membri, iniziano a rivendicare nuovamente i propri spazi, forse a questa istituzione dalla bandiera blu con le stelle dorate inizierà a mancare l’acqua che ogni giorno alimenta questo mostro, smentendo anche la credenza comune che siano gli Stati a non poter fare a meno dell’UE: in realtà, senza il supporto degli Stati, è l’UE che crollerebbe come un fragile castello di carta, mandando a rotoli i progetti di sottomissione e colonizzazione europea.

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