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Bin Salman: “Occidente ordina diffusione Wahabismo”

Il Wahabismo è stato diffuso dall’Arabia Saudita in tutto il mondo su richiesta dei Paesi occidentali, così ha rivelato il principe saudita Mohammad bin Salman.

Bin Salman, durante un’intervista al Washington Post, sostiene che gli alleati occidentali dell’Arabia Saudita hanno chiesto con insistenza di investire in moschee e scuole religiose islamiche durante la Guerra Fredda, con lo scopo di avere i Paesi musulmani come alleati e di prevenire l’invasione sovietica degli stessi.

Il principe ha aggiunto che il successivo regime saudita aveva ridotto il suo impegno in questi investimenti, perciò sostiene che sia necessario ritornare ad impegnarsi come in precedenza. Il principe saudita puntualizza inoltre che i fondi ora provengono principalmente da “fondazioni” presenti in Arabia Saudita, ma non direttamente dal regime regnante.

L’Arabia Saudita è considerata il principale sponsor dei terroristi Takfiri, i quali dal 2011 hanno cercato di rovesciare il legittimo governo siriano di Assad. Il Takfirismo è fortemente influenzato dal Wahabismo, quest’ultima è l’ideologia estremista praticata ufficialmente in Arabia Saudita ed è predicata liberamente all’interno del Paese dai religiosi, i quali sono addirittura pagati dal regno per diffonderla. È necessario puntualizzare che tutti i gruppi terroristici di ideologia Takfiri, come Isis, i Talebani, al-Qaeda, al-Shabaab e Boko Haram, appoggiano il Wahabismo.

L’intervista del principe saudita con il Washington Post è avvenuta il 22 Marzo, ossia l’ultimo giorno della sua visita negli Stati Uniti. Un altro argomento di discussione è sorto dopo l’affermazione di bin Salman dove sostiene di avere tra le proprie mani Jared Kushner, il Consigliere capo della Casa Bianca.

Bin Salman ha rinnegato tutti i report di quando lui e Kushner si sono incontrati a Riyadh a Ottobre, momento in cui si pensa che il sovrano abbia ricevuto il via libera da Kushner per l’arresto di massa degli alti funzionari del regno saudita accusati di corruzione. Ciò nonostante, secondo bin Salman, l’arresto di massa è stato solo una questione del regno per la quale stava lavorato da molti anni.

Il genocidio yemenita

Il principe ha anche parlato riguardo i quattro anni di aggressione nello Yemen, dove una coalizione guidata dall’Arabia Saudita continua a lanciare ininterrottamente bombardamenti contro il movimento di Ansarullah con lo scopo di rimettere le mani sul Paese, dopo la cacciata del fedele alleato Abdrabbuh Mansur Hadi. Il conflitto ha ucciso oltre 14mila yemeniti, ha portato il Paese a una delle carestie più gravi degli ultimi anni e alla diffusione di epidemie come colera e peste.

L’intervista con bin Salman inizialmente sarebbe dovuta restare in via confidenziale, tuttavia, l’ambasciata saudita ha accordato successivamente con il Washington Post di pubblicare alcune parti dell’incontro.

di Alessia Biella

 

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