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Bibbiano, Forteto il business sulla pelle dei bambini

Bibbiano è l’ultimo caso di orrori compiuti ai danni di bambini, Forteto è stato il primo una quarantina di anni fa, quando venne definito un caso isolato, per anni fiore all’occhiello della sinistra, esperienza economica e sociale all’avanguardia, la cui immagine è stata oscurata con una condanna solo nel dicembre del 2017. Poi Mirandola nella bassa modenese tra la fine del 1997 e l’inizio del 1998, l’inchiesta Veleno, un gruppo di famiglie, quasi tutte cattoliche, venne accusato di praticare riti satanici e di molestare i figli, abusandone sessualmente. Molti furono arrestati e i bambini vennero tolti ai genitori per essere dati in affido. Tutti assolti, ma solo dopo molti anni, quando ormai le famiglie erano state sfasciate e i figli erano diventati grandi lontano dai loro legittimi mamma e papà.

Tre casi, tre paesi di bambini perduti, rubati, la stessa folle ideologia contro la famiglia naturale a favore della famiglia “funzionale”, abusi e affidi in una realtà sconcertante fatta di perizie falsificate e pressioni psicologiche utilizzate dai servizi sociali per riuscire a plagiare i minori e darli in affido ad amici e conoscenti.

A Bibbiano tra i reati contestati frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamento su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione e peculato d’uso. I raccapriccianti dettagli degli abusi sui minori, contenuti nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip del tribunale di Reggio Emilia, Luca Ramponi, sono tristemente noti. Due settimane dopo che è scoppiato il caso, la fase preliminare delle indagini ha confermato l’impianto accusatorio: le posizioni di ciascuno dei 17 indagati colpiti da misura (su un totale di 29 indagati) sono state considerate, ma senza portare a modifiche di quanto già disposto nell’ordinanza.

Sono le prime battute di una battaglia giudiziaria che si annuncia lunga, ed è già un caso nazionale. L’arena dello scontro tra colpevolisti e innocentisti è anche politica: al Sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, del Pd, sono contestati i reati di abuso d’ufficio e falso ideologico. Il primo cittadino avrebbe conferito gli spazi della struttura pubblica “La Cura”, dove si svolgevano le sedute di psicoterapia dei minori (135 euro a seduta) ad un ente privato, senza gara e a titolo gratuito.

L’ente in questione è la Onlus “Hansel e Gretel” di Moncalieri (Torino), affidataria del servizio di psicoterapia, di convegni e corsi di formazione organizzati a Bibbiano e nell’intera provincia di Reggio Emilia. Secondo Ramponi, gli affidatari venivano incaricati dai Servizi Sociali di accompagnare i minori alle sedute e pagare le relative fatture a proprio nome, ricevendo mensilmente rimborsi sotto una finta causale di pagamento. Durante queste sedute, i bambini venivano condizionati a “ ricordare” abusi e abbandoni mai subìti nella propria famiglia, e a odiare e “seppellire” il padre e la madre. Così da spianare la strada ad un’altra famiglia, che avrebbe continuato ad alimentare la lucrosa macchina degli affidi. E magari perché no, una famiglia Lgbt che per le vie canoniche un figlio non poteva averlo, ma una famiglia “funzionale” è meglio di una famiglia “naturale”.

Mentre l’informazione “mainstream”, giornaloni, televisioni e organi d’informazione schierati o tacciono oppure si lanciano in impossibili “debunking”; mentre il Partito Democratico si schiera a difesa di Carletti; mentre sui social esplodono le polemiche e l’indignazione dei più, con hashtag come #maipiùBibbiano e #Bibbianopoli, la giustizia farà il suo corso – almeno così ci auguriamo – per fare la dovuta luce sui fatti contestati, magari la Cassazione arriverà tra una quarantina d’anni.

Padri e madri privati dei figli, per l’azione di servizi sociali, psicologi e terapeuti; coppie affidatarie corrotte e spaventosamente inadatte, tutto a fine di lucro, con visite e ricoveri strapagati a carico pubblico significa che il sistema è corrotto. Non è l’affidamento familiare in sé in discussione; è uno strumento prezioso se una famiglia naturale sia davvero abusante o gravemente incapace, non mai per povertà di mezzi, che va altrimenti soccorsa e sostenuta per allevare i figli. Si tratta di una misura lecita solo dopo che siano stati tentati tutti gli altri sostegni; delicatissima, poiché incide nel corpo e nella mente del bambino, dei genitori naturali e affidatari. Snaturarla e inquinarla sarebbe un tradimento delle persone e dei valori più profondi della comunità e dell’umanità.

Sono reati fatti con lo stesso scopo: guadagno proprio o di chi ti è vicino e ti potrà fare dei favori. Aberrante quello sui bambini, sembra che non ci sia un limite per ottenere denaro e potere. In un sistema narcisistico dove la cosa ancor più agghiacciante è la connivenza di una rete molto vasta, persone prive di empatia, prive di scrupoli, psicologi che tradiscono all’ennesima potenza, il cuore della protezione che diventa cuore dell’abuso.

Le indagini sugli affidi illeciti di minori a Bibbiano puntano i riflettori su alcune icone del pensiero “liberal”: il diritto all’adozione da parte di coppie Lgbt; la valenza di “ipse dixit” in tribunale di quanto scrive uno psicologo in una perizia; il diritto da parte dello Stato di decidere di strappare un minore alla famiglia dietro la perizia di uno psicologo. Gli psicologi dei servizi sociali ai quali è dato potere assoluto di decidere attraverso una perizia se una famiglia vada bene per un bambino, sono stimati e competenti professionisti o spietati esecutori di un criminale progetto di mercificazione dei bambini?

di Cristina Amoroso

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