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Aramco in fiamme colpita dai droni yemeniti

Un portavoce del ministero degli Interni dell’Arabia Saudita ha confermato che droni yemeniti hanno colpito due impianti del gigante petrolifero statale saudita Aramco ad Abqaiq, ad est del Paese.

Un enorme incendio ha devastato la scorsa notte la struttura del gigante petrolifero Saudi Aramco. I testimoni hanno riferito di aver sentito spari ed esplosioni. Diversi video sono stati pubblicati sui social media che mostrano il complesso avvolto dalle fiamme e dal fumo nero denso. Ad Abqaiq, a circa 60 km a sud-ovest di Dhahran, nella provincia orientale dell’Arabia Saudita, ha sede il più grande impianto di lavorazione del petrolio al mondo. La maggior parte del petrolio saudita esportato dal Golfo Persico viene lavorato lì.

Attacco Aramco risposta all’aggressione saudita

Alla guida di una coalizione di alleati, l’Arabia Saudita ha invaso lo Yemen nel marzo 2015 nel tentativo di reinsediare l’ex presidente Abd Rabbuh Mansour Hadi, dimessosi a causa del malcontento popolare rifugiandosi a Riyadh. La guerra imposta inizialmente consisteva in una campagna aerea, ma in seguito è stato attivato un blocco navale e lo spiegamento sul terreno di mercenari. Inoltre, le forze armate della milizia fedeli ad Hadi, in linea con gli invasori, lanciano frequenti attacchi contro la popolazione yemenita. Si stima che l’aggressione abbia causato la morte di oltre 90mila yemeniti.

Un certo numero di Paesi occidentali, Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna in particolare, sono accusati di essere complici nell’aggressione in corso mentre riforniscono il regime di Riyadh con armi avanzate ed equipaggiamento militare, nonché assistenza logistica e di intelligence.

Emergenza umanitaria in Yemen

Le autorità yemenite hanno denunciato la mancanza di medicine essenziali e salvavita, sia nella capitale che nel resto dei governatorati. Molte delle vittime dei bombardamenti sauditi hanno perso la vita a causa del grande deficit di attrezzature, forniture e medicinali, e diverse vittime soffrono di disabilità parziali o totali a causa di ritardi nel lavoro delle organizzazioni internazionali.

Il Ministero ha invitato la comunità internazionale, le Nazioni Unite e le sue organizzazioni internazionali ad adempiere rapidamente ai loro impegni per rispondere all’emergenza e alla situazione umanitaria, specialmente nel settore sanitario, e per fornire i bisogni fondamentali e necessari.

di Giovanni Sorbello

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