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Alaska, le acque sono prive di ghiaccio

Le acque dell’Alaska sono ormai completamente prive di ghiaccio. La forma di ghiaccio più vicina alle coste si trova a più di 240 km di distanza. Dopo il luglio più caldo mai registrato, il ghiaccio marino artico è stato misurato nell’equivalente di due milioni di kmq al di sotto della media di lungo periodo. Gli scienziati avvertono che quest’ultima contrazione fa parte di un fenomeno a livello artico che porterà a estati senza ghiaccio.

Rick Thoman, uno specialista del clima presso il Centro per la valutazione e la politica climatica dell’Alaska, ha twittato: “Le acque dell’Alaska ora sono completamente libere dal ghiaccio marino, da quando si è sciolto l’ultimo ghiaccio nell’offshore di Beaufort al largo della baia di Prudhoe.

In media, il ghiaccio marino di settembre è diminuito di oltre il 13% per decennio negli ultimi 40 anni dall’inizio dei dati satellitari: “Si tratta di un calo di circa 85mila km quadrati all’anno, equivalente alla perdita di una superficie di ghiaccio marino ogni anno superiore alla dimensione della Scozia”, ha affermato Ed Blockley, esperto del Met Office sul ghiaccio marino artico.

Lo scioglimento del ghiaccio marino attraverso l’Artico non è necessariamente uniforme e lo scioglimento nei mari di Chukchi e Beaufort nel nord-est dell’Alaska è stato particolarmente preoccupante. Il declino generale è coerente con i preoccupanti cambiamenti osservati negli ultimi decenni.

Il professor Peter Wadhams dell’Università di Cambridge ha dichiarato: “In questo periodo dell’anno, ad es. 30 anni fa, ci sarebbe stato ghiaccio marino nelle acque meridionali dell’Alaska ma, soprattutto, ghiaccio marino attraverso la costa settentrionale dell’Alaska, lasciando solo una stretta fessura tra ghiaccio e terra per le navi che tentavano un passaggio a nord-ovest.

L’ultima contrazione fa parte di un fenomeno a livello artico che sta conducendo verso un’estate senza ghiaccio come norma futura. Il riscaldamento delle temperature oceaniche sta portando a rapidi cambiamenti ambientali ed ecologici che potrebbero minacciare il sostentamento delle persone che vivono nelle comunità costiere. Gli esperti affermano che molte comunità costiere stanno già esaminando la prospettiva di trasferirsi a causa dell’aumento delle inondazioni.

A detta degli esperti, c’è un chiaro collegamento tra le temperature attuali e il riscaldamento climatico globale. “È come se a marzo fosse già maggio”, afferma il climatologo Rick Thoman.
In Alaska il cambiamento ha conseguenze evidenti: i fiumi solitamente ghiacciati non possono essere usati per il traffico e il trasporto merci, perchè il ghiaccio è troppo sottile. Gli ambientalisti si preoccupano anche delle foche, che normalmente partoriscono sul ghiaccio.


Eppure molti politici, Trump in prima linea, si ostinano a negare gli eventi catastrofici che ormai sono sotto gli occhi di tutti.

di Sebastiano Lo Monaco

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