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Per non dimenticare… Rita Levi Montalcini e la vicenda Cronossial

di Redazione

Nel 1975 Francesco Della Valle, gestore della Fidia, piccola azienda farmaceutica di Abano (Padova) ottiene da Duilio Poggiolini, il corrotto dirigente del ministero della Sanità (sarà in seguito condannato, insieme alla moglie complice), la registrazione di un farmaco spacciato come miracoloso, il Cronassial. Non supererà mai i test scientifici imposti dalla normativa e si rivelerà, nelle miglior delle ipotesi, un placebo e, nelle peggiori, addirittura dannoso. Della Valle, che ha bisogno di referenti scientifici per far pubblicità al suo Cronassial, versa 50 milioni (del 1975, badate bene) a Rita Levi Montalcini, che perora contributi per la Fondazione Levi. Da questo momento i rapporti tra Levi Montalcini e Fidia si fanno sempre più stretti. «La scienziata -dichiararono a Espansione i ricercatori della Fidia- segue le indagini di laboratorio e ne esamina i risultati», mentre il materiale promozionale dell’azienda rimarca il madrinaggio dell’illustre scienziata, che assurge, nei fatti se non nelle intenzioni, a capofila dei garanti scientifici della Fidia. Nel 1986 la Levi Montalcini riceve, insieme a Stanley Cohen, il Nobel per la scoperta del fattore di accrescimento delle fibre nervose. Nel suo discorso di ringraziamento dinanzi alla stampa mondiale, la donna si rivolge riconoscente agli amici della Fidia che l’hanno aiutata nelle ricerche. Per Fidia e il suo Cronassial è un trionfo. Il Cronassial, che nei momenti di massima incidenza sul fatturato arriva all’82%, diventa il farmaco più venduto in Italia. Il marketing aggressivo di Della Valle induce i medici a prescriverlo come cura di tutti i mali. La Fidia, che nel 1968, all’arrivo di Della Valle, fatturava 600milioni, balza a 420 miliardi e si colloca al quarto posto nella classifica delle industrie farmaceutiche. Nel 1989 le autorità della Germania mettono in relazione il Cronassial con una malattia che paralizza gli arti e uccide un paziente su dieci: la sindrome di Guillain-Barré. Il Cronassial è bandito dal mercato tedesco. L’anno dopo, in Gran Bretagna, gli inglesi vietano la vendita del Cronassial, che è ricavato dal cervello di bue. In seguito il farmaco sarà bandito anche dalla Spagna (per la Guillain-Barré) e in altri mercati, mentre negli Stati Uniti non otterrà mai la registrazione. Inizia il tramonto di Della Valle, che i padroni della Fidia (misteriosi individui di una società anonima basata a Mendrisio,in Svizzera) cacciano. Della Valle si mette in proprio e fonda una microazienda, la Lifegroup. Levi Montalcini, che in tutto questo tempo non ha mai preso le distanze dai nefasti del Cronassial, dichiara:«L’uscita di Della Valle dalla Fidia minaccia la sopravvivenza della ricerca scientifica». Che invece sopravviverebbe alla Lifegroup, dove l’anziano premio Nobel dirotta la propria collaborazione. Espansione chiese invano a Levi Montalcini un commento sulle disgrazie del Cronassial, nel frattempo fustigato anche dal British Medical Journal, una delle più autorevoli riviste scientifiche internazionali del settore. Le vendite del Cronassial crollarono del 95% finché persino l’Italia, nonostante le resistenze di Poggiolini, fu costretta a metterlo fuori legge. Stampa e comunità scientifica internazionale spararono a zero contro «un farmaco in cerca di patologia», come lo battezzò Daniele Coen, ricercatore dell’Istituto Negri di Milano (presieduto da Silvio Garattini). Furono stigmatizzate le astuzie di Della Valle, la complicità dei medici prescrittori e le corruttele al ministero della Sanità.

Fonte: http://politicamolecolare.blogspot.it/

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