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Turismo della salute: l’Iran tra i Paesi d’eccellenza

di Cristina Amoroso

Medical Tourism, turismo della salute, turismo sanitario, turismo terapeutico, viaggi della salute, viaggi del benessere… sempre più numerose le voci del web dedicate a questo tipo di turismo che oggi rappresenta un fenomeno in grande sviluppo a livello globale, ma che era presente fin dall’antichità. Dal tempo dei greci, quando era frequente il viaggio ad Epidauro nel golfo Saronico, al fine di ricevere cure mediche presso il santuario di Asclepio, al tempo in cui la medicina islamica all’avanguardia attirava i bisognosi di cure in Egitto dove funzionava l’Ospedale Mansuri a Il Cairo, fondato nel 1248.

Oggi il turismo della salute è diventato un vero business. Attualmente Paesi come Messico, Thailandia, Singapore, Ecuador, Emirati Arabi Uniti, Cuba, Argentina, Canada, Costa Rica e la Turchia ricevono milioni di pazienti ogni anno. La Colombia, è il Paese dell’America Latina con il più alto potenziale di crescita del settore, ed è considerato il gioiello nascosto e  la sua città principale, Bogotà, culla del turismo medico.

In Europa  le combinazioni possibili sono numerose, come risulta dalle numerose agenzie specializzate per questo genere di business, le prime delle quali sono nate in Svizzera. Alberghi a quattro stelle con vista sul Danubio e low cost medico, il tutto all inclusive, conciliando salute e bellezza. Mille euro per una settimana comprensiva di otturazioni, cura della carie e sette giorni a Budapest, con risparmi anche del 50% ai preventivi astronomici degli odontoiatri tricolore.

In questo ginepraio si insinuano anche le offerte più subdole di tour sessuali, integrativi a coronamento della degenza ambulatoriale, un aspetto perverso a cui molti italiani sono sensibili.
I clienti migrano da tutta l’Ue verso l’Eldorado della salute. La crisi fa stringere i cordoni della borsa e allora tanto vale prenotarsi una vacanza. Convenienti anche le operazioni tricologiche, la fecondazione assistita (per superare i limiti della legge 40) e i trattamenti di chirurgia estetica.

Non solo i Paesi dell’ex Unione Sovietica partecipano al turismo della salute, anche altri Paesi dell’Ue. Il Regno Unito, dopo avere recentemente lanciato la nuova legislazione sull’immigrazione che costringe migranti temporanei al di fuori dell’Ue, a pagare per utilizzare i servizi nazionali, tra cui il servizio sanitario nazionale, ha annunciato un giro di vite sul servizio sanitario abusato dagli stranieri. Annuncio del governo smentito dal Guardian di giovedì. “Il turismo medico è un vantaggio per il Regno Unito non un peso per l’economia”, sostiene il Guardian. Nuove scoperte hanno dimostrato la falsità della pretesa che il turismo medico è un enorme onere finanziario per il British National Health Service (NHS). Uno studio condotto dalla London School of Hygiene e Tropical Medicine e York University dimostra che il turismo medico è piuttosto al contrario una fonte redditizia di guadagno per la Gran Bretagna, facendo guadagnare al NHS milioni di sterline ogni anno, nonostante gli immigrati temporanei.

In Italia il turismo dentale è stato ed è ancora molto praticato verso i Paesi dell’est, dove  l’otturazione di un molare costa 156 euro in Gran Bretagna, 135 in Italia e 125 in Spagna. Per contro lo stesso intervento costa 67 euro in Germania, 64 in Olanda, 47 in Danimarca, 46 in Francia e solo 18 euro in Polonia e 8 in Ungheria, che per questo è diventata meta preferita di chi preda del mal di denti è disposto a cambiare nazione per spendere di meno.
Inviti alla cautela che cadono molto spesso nel vuoto: ogni anno oltre 20 mila connazionali scelgono le cure low cost al di là dei confini italiani. Del resto in Italia – è emerso da una ricerca francese – esiste una diffusa sfiducia nei confronti del sistema sanitario nazionale: il 52% degli europei ha infatti un giudizio positivo del proprio sistema sanitario, mentre il 65% si farebbe curare all’estero.

All’interno del turismo della salute, la gallina dalle uova d’oro per molti Paesi, si celano storie sordide e storie d’eccellenza. Tra le storie sordide lo scandalo del  turismo della salute costaricano, svelato da un reportage di El Universal, quotidiano messicano. A rivelare i dettagli sporchi del turismo della salute, un caso svelato grazie all’insistenza di un medico costaricano, Clive Montalbert Smith. Nell’articolo de El Universal si parla di due cittadini israeliani recatisi in Costa Rica alla fine dello scorso anno, dove hanno potuto comprarsi due reni nuovi e farseli trapiantare tranquillamente in uno degli ospedali privati più conosciuti della capitale. Costo dell’operazione, con il reperimento degli organi, asportati ad un tico e ad un nicaraguense, seimila dollari. La voce che il  Costa Rica fosse diventato sede di pratiche mediche illegali gira negli ambienti medici da circa un paio d’anni. In un congresso tenutosi a Doha, nel Qatar, il Paese era stato presentato come uno dei luoghi sicuri per il trapianto illecito di organi, riferisce sempre El Universal.

Vogliamo chiudere con un caso d’eccellenza. Lo sapevate che l’Iran è una destinazione importante per il turismo della salute? Uno dei centri più rinomati in questo senso è il “Royan Institute for Reproductive Biomedicine, Stem Cell Biology and Technology”. L’obiettivo di Royan è quello di aumentare il tasso di successo dei trattamenti di sterilità, preservando la salute dell’embrione. Royan è uno dei più importanti centri di ricerca sulle cellule staminali in Asia e Medio Oriente. L’Iran ha alcune delle leggi più liberali in materia di ricerca sulle cellule staminali in tutto il mondo. Gli scienziati hanno clonato con successo una pecora e l’animale è ancora in vita.

A causa del lavoro dei ricercatori di Royan e altri centri scientifici, l’Iran è diventato il primo paese del Medio Oriente e il quinto nel mondo per la produzione di cellule staminali.

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