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Risoluzione Onu per cessate il fuoco a Gaza positiva ma insufficiente

Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani, ha accolto con favore la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu per un cessate il fuoco a Gaza come un passo positivo ma insufficiente.

Kanaani ha affermato in una breve dichiarazione, che dopo sei mesi di mancata adozione di una risoluzione deterrente sui “crimini di guerra e il genocidio” di Israele contro i palestinesi a Gaza, il voto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è stato “un passo positivo ma insufficiente. Un passo più importante dell’adozione di questa risoluzione è un’azione efficace per attuarla”, ha affermato Kanaani.

Il funzionario ha anche chiesto la cessazione completa e a lungo termine dell’aggressione del regime sionista contro Gaza e la costa sud-occidentale, la cessazione dell’assedio di Gaza e la riapertura dei valichi per gli aiuti umanitari. Kanaani ha anche chiesto assistenza e risorse internazionali per avviare la ricostruzione immediata di Gaza, in particolare case, infrastrutture critiche e ospedali.

Kanaani ha descritto la risposta alla risoluzione del “regime sionista” come una chiara indicazione della rabbia per la “sconfitta irreparabile sia sul campo che nella politica internazionale”. Ha espresso la speranza che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ritenga il regime responsabile dei crimini commessi contro il popolo palestinese, così come di qualsiasi potenziale continuazione di queste atrocità nonostante la risoluzione.

Risoluzione Onu e crimini israeliani

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato una risoluzione per un cessate il fuoco immediato durante il Ramadan e il rilascio dei prigionieri israeliani, senza che gli Stati Uniti abbiano posto il veto. La risoluzione è stata accolta favorevolmente a livello globale ma osteggiata da Israele. Questa decisione ha fatto seguito al raid israeliano nell’ospedale Al Shifa che ha provocato la morte di oltre una dozzina di pazienti e lo stupro di decine di donne.

A tal proposito, Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, ha sottolineato la mancanza di copertura da parte dei giornalisti sui maltrattamenti e gli abusi sessuali sulle donne palestinesi da parte delle forze israeliane. “Ho perso il conto di quanti rinomati giornalisti mi hanno intervistata sui presunti maltrattamenti/abusi sessuali contro le donne palestinesi da parte delle forze israeliane, e non hanno mai pubblicato alcun articolo al riguardo”, ha lamentato la funzionaria Onu.

di Redazione

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